Net neutrality o privilegi di classe?

Sul tema “corsie preferenziali” in Rete e net neutrality abbiamo già parlato qui e ne ho scritto sul quotidiano Europa. Ma oggi ci sono delle novità: la Casa Bianca ieri si è espressa direttamente a favore della neutralità della Rete, equiparandola al servizio elettrico o telefonico. Così come nessuno propone che le tariffe elettriche e/o la disponibilità di corrente possano cambiare a seconda della marca di frigorifero o di lavatrice si desideri usare, allo stesso modo il fornitore di rete non deve poter variare l’intensità del flusso di dati a seconda di quale sito o servizio on-line stiamo utilizzando.

Obama ha chiesto così alla Federal Communications Commission di adottare regole rigide per impedire che le società che forniscono la connessione ad internet possano discriminare come distribuire il flusso di dati a seconda dei contenuti.

“Per quasi un secolo la nostra legge ha riconosciuto che le società che ti connettono al resto del mondo hanno obblighi specifici di non sfruttare la loro posizione di monopolio. Il comune buonsenso dice che la medesima filosofia dovrebbe guidare anche i servizi di trasmissione delle informazioni, che sia una telefonata o un pacchetto di dati”

[tweetthis]Obama: “no discriminazioni di banda, che sia una telefonata o un pacchetto dati”[/tweetthis]

Per le imprese di settore l’abolizione della net neutrality permetterebbe di sviluppare l’innovazione e nuove politiche di investimento, ma che ne sarebbe delle startup e del loro contributo all’innovazione? Come potrebbero competere con i colossi se a questi fosse data la possibilità di avere una linea privilegiata?

La Federal Communications Commission (FCC) che deve decidere a riguardo è un’agenzia indipendente, che non risponde al Presidente, ma al Congresso. E sappiamo bene che -dopo le recenti elezioni di mid term– il Congresso è controllato dall’opposizione Repubblicana.

Le grandi corporations americane dei settori telefonico ed editoriale sono al lavoro per instaurare dei privilegi di classe. 

“Questa iniziativa mira a trasformare internet in una utility regolamentata dal governo, soffocando il dinamismo imprenditoriale”

Tipi tosti, gli avvocati di Verizon, Comcast, Netflix, Google, Time Warner, AT&T… eh?

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Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

2 Risposte a “Net neutrality o privilegi di classe?”

  1. Bella sfida. Nella nostra epoca inevitabilmente la tecnica e’ sempre meno al servizio dell’uomo. Il primo passo e’ proprio rendersi utile solo per certe categorie e non per altre di esseri umani, operando non solo un’esclusione, come magari accadeva anche nei secoli scorsi, ma materializzando un vero e proprio danno, come accade oggi ad esempio per l’alterazione dell’ambiente, le condizioni di lavoro, ecc. in un sistema che ha nella globalizzazione un riverbero inimmaginabile rispetto al passato.

    La tecnica come generatrice di profitti non si pone problematiche etiche e si svincola completamente dalla sua funzione di servizio all’uomo. Anzi è’ sempre più di ostacolo e minaccia all’uomo stesso.

    O si ripensa la relazione con la tecnica o i farmaci per curare malattie gravi li somministreremo solo a chi paga. A dir il vero sta già accadendo….

  2. La tecnica dovrebbe rispondere a due imperativi:
    1) astenersi dal mettere in pericolo, attraverso il degrado ambientale, la vita dell’uomo sulla terra;
    2) essere guidata dall’imperativo sociale e morale della MINIMIZZAZIONE DELLA SOFFERENZA UMANA.

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