Cosa raccontare mai dei Pink Floyd in poche righe? Niente di agiografico, niente che non sia già stato raccontato in libri e documentari: sarebbe una noia. Ho deciso di far due chiacchiere con Mr Pian Piano e raccontarvi il suo punto di vista personale, soggettivo, incongruo, parziale e opinabile. Ndiamo al contrario, partiamo dalla fine, dagli ultimi dischi, quelli senza Roger Waters, che sono essenzialmente brutti, come altrettanto brutte sono le cose fatte da Waters solo. Non aggiungono nulla, ne potevamo fare tutti a meno dopo le glorie intergalattiche passate, ma….Cosa sono oggi i Pink Floyd? Sono Gilmour abitato da una malinconia struggente e un grande amore per la Grecia, Mason collezionista di automobili, Waters preso da dictat politici con la solita enfasi fastidiosa, Barrett, la luce folle, è morto, come Wright con le sue tastiere avvolgenti. Sono leoni spelacchiati e sdentati i Pink Floyd, creativamente stanchi, ma….. Ma anche così ridotti i vecchi leoni di tanto in tanto ruggiscono e dal cappello che fu magico escono le ultime delizie del bianconiglio a cammuoverci: high hopes! Attenti al testo.
Il testo è opera della poetessa Polly Samson, moglie di David Gilmour la chitarra dei Pink Floyd, e ci immerge in una malinconia monumentale.
C’è una fame ancora insoddisfatta
There’s a hunger still unsatisfied
Our weary eyes still stray to the horizon
Anche se lungo questa strada siamo stati così tante volte
L’alienazione di lunghi e stressanti tour, la difficile convivenza degli altri membri con l’ego ipertrofico e dittatoriale di Waters partoriscono un album sostanzialmente scialbo come “Animals”. Cresce una grande stanchezza, un’usura psicologica che caratterizza da sempre lo star system ed ha portato fior fiore di musicisti alla morte e grandi gruppi all’inevitabile esplosione. La combricola del fluido rosa riesce però in quel che è permesso solo ai grandia artisti: fare della sofferenza uno spunto creativo (come per il Bowie di “Blackstar”). Nasce così “The wall” ultimo capolavoro dei Pink Floyd prima del declino e dell’abbandono di Waters successivo all’album “The final cut”, una sua opera solista in buona sostanza…. The Wall, un enorme grido di libertà, rimbomba per tutto il sistema solare da Mercurio a Plutone e se ne parla anche nella nebulosa di Andromeda, dove è appena stato captato.
Cosa resta dei Pink Floyd? Resta la capacità di portare nel rock la forza propulsiva della psichedelia, dell’improvvisazione, dell’assenza di regole stringenti fatte di strofe e ritornelli, l’amore per l’astrazione e le lunghe suite in cui è una gioia perdersi e disorientarsi, l’amore per la musica come viaggio in un mondo sognato, ma mai raggiunto. Il canto di questo universo parallelo e impossibile ci rimane tra le dita con un immancabile sapore malinconico che è l’essenza della poesia.
Abbiamo tagliato con l’accetta più di mezzo secolo di Pink Floyd e ci siamo bevuti un intruglio magico dagli strani effetti spazio temporali, un viaggio indietro nel tempo, con morti che resuscitano e corpi che ringiovaniscono (ricordate Il curioso caso di Benjamin Button di David Fincher?). Un fiume senza fine fatto scorrere al contrario, un “Endless river” appunto, titolo dell’ultimissimo album strumentale dei musici superstiti direttamente dal pianeta del fluido rosa. Il vecchio leone senza forze cammina stancamente nella savana interplanetaria, si stende nella polvere cosmica, socchiude gli occhi per il caldo, abbassa la testa e sogna altre galassie.
Questo era solo un aperitivo sia chiaro, un bagnarsi appena le labbra nel liquore di alcuni classici. Volete ubriacarvi in una piscina dove scorra a litri il fluido rosa? Collegatevi qui alla solita playlist in dono, preparata da Mr Pian Piano.
Correre prima dei tempi ha portato via i nostri sogni
Lasciando la miriade di piccole creature che cercano di legarci a terra
Ad una vita consumata dal lento decadimento
Qui le scorse compilation monografiche:
BEN BOHMER deep house
VINCENZO deep house
TEARS FOR FEARS pop
LYLE MAYS jazz rock
JONI MITCHELL jazz, folk
PAUL MOTIAN jazz
SERGEJ PROKOFIEV classica
PINK FLOYD rock