Piano B – breve storia del cambio euro/dollaro

La giornata di ieri è stata caratterizza dal nuovo rally del Dollaro USA. A dire il vero, la moneta americana non ha mai smesso di essere forte. Si è presa solo una “pausa di riflessione”, giusto il tempo di rifiatare per poi ripartire alla grande.
Molte banche d’investimento hanno subito ripreso in mano i vari target sull’Euro, aggiornandoli al ribasso. Ed ecco ad esempio Deutsche Bank che oggi vede un cross EURUSD a 1.10, 1 e 0.90 (rispettivamente a fine 2015, fine 2016, fine 2017).

Minimi mai visti? Assolutamente no, il cross EURUSD ci ha fatto vedere in passato anche quota 0.83. Però una curiosità è d’obbligo. Oggi il cambio Euro Dollaro è esattamente al livello in cui si trovava quando è nato l’Euro, ovvero a quota 1.1747

Grafico Storico cross EURUSD

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Ma quali sono le dinamiche che possono influire così massicciamente sul cambio?
A dir la verità gli elementi sono tantissimi, sia di tipo monetario, commerciale e speculativo. In questa sede cercheremo di focalizzarci su uno degli elementi che ritengo più importanti nel BREVE periodo. Anche questa volta ci faremo aiutare dall’analisi intermarket e non solo. Signori parliamo di carry trade.

La regola è fondamentalmente molto semplice: prendendo in considerazione due valute, quando i rendimenti si muovono a favore di una, il cambio si apprezza nei confronti della stessa.
In questo momento le banche centrali più importanti del mondo (FED e BCE) non hanno ancora mosso nulla, anche perché ci troviamo con uno scenario potenzialmente di deflazione (Eurozona) e di disinflazione (USA). Però è evidente che la politica monetaria degli USA porterà, prima o poi, ad un ritocco al rialzo dei tassi di interesse, grazie anche alla crescita economica che dovrebbe far salire un po’ il tasso di inflazione. Il mercato vede già oltre, in questo caso. In merito invece alla BCE, è evidente non solo il rischio deflazione ma anche la volontà di Mario Draghi di tenere i tassi a ZERO per un lungo periodo di tempo.
Quindi è evidente che il differenziale di rendimento tra le due valute si muove a favore del Dollaro USA.
Rendiamo tutto questo discorso in modo più “concreto” con un grafico.

Cross EURUSD vs differenziale di rendimento titoli EU e US a 2 anni

DIFF-REND-EURUSD-2YR-CROSS

Come vedete, più aumenta il premio di rendimento a favore dei titoli USA e più si rafforza il Dollaro. Certo, questo elemento non è sufficiente per fare una valutazione di lungo periodo, ma è comunque sufficiente per tastare il polso soprattutto alla speculazione, che su questi differenziali di rendimento ci va a nozze con una operatività di trading stretto.

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Pubblicato da Danilo DT

Danilo Rambaudi, alias Dream Theater, è un operatore finanziario dal 1995. Asset Allocation Manager, collabora con istituzioni finanziarie e siti finanziari italiani e non, nell'ambito dell'analisi e della ricerca. Analista tecnico, ma anche padre e marito (e a volte se ne dimentica).

Una risposta a “Piano B – breve storia del cambio euro/dollaro”

  1. Ciao DT sono il tuo commentatore preferito.

    Da profano mi chiedo….
    Pensa cosa succedera’ se la banca centrale europea fa un QE con le palle. Magari non a caso la banca svizzera ha sganciato il cambio oggi contro l’euro, magari oltre a tutto il resto ha anche il sentore che a) l’euro possa frantumarsi o b) la estrema debolezza dell’euro continui?

    Tutto questo e quello che dici tu relativo al miglioramento dell’economia usa potrebbero essere le miscele giuste per una vera esplosione del $ che torni ai livelli iniziali di 0,83.

    Ma pensandoci bene, non potevate prevederlo prima questo movimento che a me onestamente parrebbe abbastanza normale?

    La gestione della politica monetaria in usa si e’ rivelata vincente nonostante tutto, chissa’ se la ECB fa uguale magari assisteremo ad un $ a 0,83 ed un ritorno graduale a 1,3.

    A saperlo…

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