Prendi un Paese in cui una delle principali forze politiche annuncia la raccolta firme per un fantomatico referendum per l’uscita dall’euro, inseriscilo in un contesto di deflazione globale (e con il petrolio a 80$ sarà interessante vedere le prossime rilevazioni…) con un elevato debito pubblico e confrontalo con un altro Paese, dove il referendum per l’indipendenza della regione più ricca è stato annullato e le dolorose scelte (siano essa la bad-bank o la riforma del Lavoro) vengono attuate.
Ecco che diventa più chiaro perché i titoli di Stato spagnoli tengano molto meglio di quelli italiani, con lo spread italico più largo di 30 punti di quello spagnolo (149 a 179) ed in ulteriore allargamento.
Va beh, dai, fra 10 giorni usciranno i risultati degli stress test e della Asset Quality Review della BCE, vedremo quante banche decotte ci sono (e i movimenti in borsa di Monte Paschi, Carige e Popolare Emilia Romagna autorizzano a pensare molto male in proposito) e chissà poi che Draghi non trovi qualche nuova forma di virtuosismo dialettico.
Intanto nella Manovra di fine anno troviamo la tassazione aumentata sui fondi pensione, ovvero la patrimoniale che non puoi eludere: quella sui soldi che hai accantonato per legge e che per legge sono vincolati. Altra stretta sui lavoratori per non toccare (guai, non sia mai!…) i diritti acquisiti.
…Se fossimo i fanciulli della foto cospargeremmo di grasso animale il tronco, tanto per essere più sicuri di ruzzolare malamente.

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