Quanto sono estese le ricadute del prezzo del petrolio?

L’andamento del prezzo del petrolio è sicuramente uno dei principali eventi che hanno caratterizzato il 2014, anno che ormai sta arrivando ai titoli di coda.

Ci siamo ritrovati con un prezzo dell’oro nero che è arrivato a perdere il 50% dalle quotazioni di giugno, passando da oltre quota 100 $/bar agli attuali 53$/bar. Non voglio tediarvi in questa sede sul perché di questa debacle, ormai nota a tutti esattamente come l’effetto benefico del crollo del prezzo del petrolio. Infatti, la discesa del prezzo dell’oro nero, da un lato abbassa l’inflazione “importata”, rendendo sempre più probabile un intervento espansivo della Banca centrale europea in perenne lotta con il rischio deflazione, e dall’altra favorisce indirettamente la crescita economica. E’ stato infatti calcolato che ogni 10 dollari di ribasso si traducono in un incremento del Pil italiano pari allo 0,3% annuo. Quindi per una volta, subiamo gli eventi e ne prendiamo beneficio. Ultimamente ci eravamo abituati solo a subire e a prenderne gli effetti in modo poco ortodosso, ma per una volta sembra ci possa andare bene.

Torniamo seri e facciamo una considerazione. Siamo poi proprio convinti che sia così, ovvero che petrolio meno caro sia sinonimo di maggior benessere? Probabilmente per l’Europa si. Ma per le dinamiche globali le cose stanno in un modo un po’ diverso.

Ho provato a mettere in solo grafico l’andamento del WTI e le previsioni sulla crescita economica globale. Il risultato che ne è derivato è senza dubbio interessante.

Il confronto tra WTI e previsioni crescita globale

PREVISIONE-CRESCITA-GLOBALE-WORLD-GDP-FORECAST-PETROLIO-WTI

[tweetthis]Prezzo del petrolio e attese di crescita globale vanno a braccetto. Qui si spiega come e perché[/tweetthis]

Prima considerazione: sono due assets teoricamente decorrelate, soprattutto in virtù di quanto scritto sopra. Ma poi, riflettendo un attimo, scopriamo che non abbiamo preso in considerazione gli effetti deleteri sui mercati produttori di materie prime. Inoltre è palese che, in un mercato con un evidente rallentamento economico in atto, i prezzi delle materie prime subiscono delle forti correzioni vista la carenza di domanda.

Seconda considerazione: guardando questo grafico, sembra quasi che il crollo del petrolio sia quasi “indipendente” dalle decisioni dell’OPEC. Infatti il forte rallentamento dell’indice previsionale inserito nel grafico, ha quasi “trascinato” al ribasso le quotazioni del petrolio.

MORALE: siamo quindi sicuri che un petrolio debole sia poi così positivo per la crescita economica globale? Egoisticamente, ci tocca dire che per noi Italiani, i benefici ci saranno, soprattutto per la minor spesa energetica. Ma a livello globale molti equilibri potrebbero venire intaccati scatenando non poche problematiche. Intanto però monitoriamo il prezzo ed utilizziamolo anche come “indicatore per la crescita economica globale”. Potrebbe esserci utile. Ma di questo ed altro parleremo il prossimo anno.

Vogliate accettare i miei più sinceri auguri di buon 2015.

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Pubblicato da Danilo DT

Danilo Rambaudi, alias Dream Theater, è un operatore finanziario dal 1995. Asset Allocation Manager, collabora con istituzioni finanziarie e siti finanziari italiani e non, nell'ambito dell'analisi e della ricerca. Analista tecnico, ma anche padre e marito (e a volte se ne dimentica).

2 Risposte a “Quanto sono estese le ricadute del prezzo del petrolio?”

  1. Scusa un osservazione da ignorante, ma se semplicemente la correlazione sia banalmente dovuta al fatto che se c’è una previsione di rallentamento calano i consumi previsti e quindi cala il prezzo ? A me risulta che le previsioni di rallentamento della Cina, del’ India,del Brasile, e della Turchia siano state precedenti al calo del prezzo del petrolio.

  2. In effetti anche io stavo facendo un pensiero simile quando ho letto che “non sono correlate” ho pensato “Ohibò!”

    L’Europa ha rallentato ed in generale il ciclo economico globale ha frenato, è da lì che è partita la discesa (poi, magari, anche alimentata strumentalmente) del petrolio.

    Semmai sorprende che il +5% del PIL americano non abbia provocato risalita del petrolio.

    Il prezzo del petrolio -per me- deriva (anche, soprattutto) dal ciclo economico, non viceversa come sembra dare ad intendere l’articolo

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