Dopo l’approfondimento sul petrolio, bisogna fare un discorso analogo ma ben distinto sul gas naturale, che ha dinamiche proprie molto diverse perché liquefarlo e rigassificarlo è cosa ben diversa dal trasportarlo via gasdotto. Il mercato del gas è, insomma, ben più inefficiente
La ripresa economica post-COVID ha originato forti aumenti di domanda elettrica, ma non c’è modo di fare scorte di energia elettrica: va creata in diretta per fronteggiare la domanda. Un lavoro estenuante che rende i vettori di energia come il gas (o, in prospettiva, l’idrogeno) così preziosi. Nonché la ragione di prezzi geograficamente diversi:
Freddo invernale e siccità hanno ridotto la produzione idroelettrica in Europa (e non solo, anche in Brasile e in Cina). A questo si è aggiunta l’invasione russa in Ucraina, che ha reso più gravi e strutturali i problemi di approvvigionamento di gas. L’afflusso di gas russo in Europa continua, ma continua a ridursi.
La Commissione UE intende ridurre la dipendenza dal gas russo, ma questo obiettivo non è raggiungibile nel breve. Pertanto, per la Russia, il gas è un’arma diplomatica efficace solo ora. Così i prezzi del gas naturale non possono che restare molto alti in Europa. Vedremo come andranno gli stoccaggi di gas per l’inverno; finora l’Europa ha fatto un discreto lavoro sulle scorte, non lontane da media quinquennale. E’ una faccenda che riguarda i caloriferi di casa, ma anche la produzione industriale.
Le riduzioni di esportazioni gas dalla Russia sono un tentativo evidente di aumentare la propria leva diplomatica. Nuovi grandi progetti di LNG sono in fase di avviamento, ma ci vorranno 3-5 anni prima che vengano realizzati. E serviranno più rigassificatori.
La Russia scambia i suoi perduranti problemi di medio-lungo (esportare gas è essenziale per la sua economia) con impatti di breve periodo sulle nostre abitudini di produzione e consumo. Un braccio di ferro che dovrebbe avere esito scontato, ma così non è: la scommessa (obbligata) di Putin è che i viziati occidentali non sapranno governare un provvisorio disagio, autoinfliggendosi impatti permanenti (che i Russi avranno di certo).
Ognuno di noi contribuirà a determinare l’esito di quella scommessa
D’altronde, diceva l’attivista USA Saul Alinsky
“Il potere non è solo quello che possiedi realmente, ma quello che i nemici pensano tu abbia”.

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