Rosmunda, regina di Bankitalia

Rosmunda

La Banca d’Italia oltre ad essere supervisore dei mercati monetari e finanziari è l’organismo nazionale di sorveglianza bancaria. Destava quindi, già prima dell’odierno decreto, una qualche perplessità il fatto che le quote finanziarie di partecipazione al suo capitale sociale fossero per il 94,33% di proprietà di banche e assicurazioni private e solo per il 5,66% di enti pubblici (Inps e Inail).
Oltretutto tre di questi partecipanti (Intesa Sanpaolo, Unicredit e Generali) possiedono da soli il 70,87% del capitale. Come può un ente di sorveglianza essere posseduto dai soggetti su cui dovrebbe sorvegliare?

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Pubblicato da L'Alieno Gentile

Precedentemente conosciuto con il nickname Bimbo Alieno, L'Alieno Gentile è un operatore finanziario dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Contributor OCSE nel 2012, oggi è Global Strategist per l'asset management di una banca italiana.

5 Risposte a “Rosmunda, regina di Bankitalia”

  1. Una precisazione: limite di partecipazione è fissato al 3 per cento del capitale e non al 5% come nell’iniziale decreto.

    Vorrei far notare che in questa triste pagina della storia repubblicana di vergognoso non c’è solo il cortese cadeau alle banche, anzi, questa è solo la parte più cialtrona che oscura la portata del decreto.

    Il fatto più scandaloso è come sia stata gestita la vicenda, per decreto, senza sufficiente dibattito pubblico e con ghigliottina parlamentare annessa.

    Quanto segue avrebbe meritato un ampio, profondo e trasparente dibattitto:

    “Sono soppressi i poteri di sospensione e di annullamento delle delibere dell’assemblea e del Consiglio superiore da parte del delegato governativo e del Ministro dell’economia e delle finanze.”

    Non aggiungo ulteriori commenti.

    Dal sito della Camera dei deputati: http://bit.ly/1bHxvKU

    Aumento del capitale della Banca d’Italia

    In relazione alla Banca d’Italia, il decreto-legge (articoli 4-6) autorizza l’istituto ad aumentare il proprio capitale mediante utilizzo delle riserve statutarie all’importo di 7,5 miliardi di euro; a seguito dell’aumento, il capitale sarà rappresentato da quote di nuova emissione, pari a 25.000 euro ciascuna, con un limite di partecipazione fissato al 3 per cento del capitale. Ai partecipanti possono essere distribuiti esclusivamente dividendi annuali, a valere sugli utili netti, per un importo non superiore al 6 per cento del capitale.

    Sono quindi individuate le categorie di investitori che possono acquisire le quote: si tratta di banche, imprese assicurative e fondi pensione, che devono avere sede legale ed amministrazione centrale in Italia; in caso di perdita di detto requisito dovrà procedersi all’alienazione delle quote. La sanzione per le quote in eccesso è la non spettanza il diritto di voto e l’imputazione dei relativi dividendi alle riserve statutarie della Banca d’Italia.

    In via transitoria, la Banca d’Italia può acquistare le proprie quote di partecipazione e stipulare contratti aventi ad oggetto le medesime, al fine di favorire il rispetto dei predetti limiti di partecipazione al capitale. Per tali quote il diritto di voto viene sospeso e i dividendi sono imputati alle riserve statutarie della Banca d’Italia.

    In relazione agli organi, si precisa che né l’Assemblea dei partecipanti, né il Consiglio superiore della Banca d’Italia possono ingerire nelle materie relative all’esercizio delle funzioni istituzionali dell’Istituto. Inoltre sono recate norme sulla composizione del predetto Consiglio Superiore e sui requisiti dei partecipanti.

    Sono soppressi i poteri di sospensione e di annullamento delle delibere dell’assemblea e del Consiglio superiore da parte del delegato governativo e del Ministro dell’economia e delle finanze. Si prevede il conseguente adeguamento dello Statuto, conclusosi con l’emanazione del decreto del Presidente della Repubblica del 27 dicembre 2013.

    Dossier della Camera:

    http://documenti.camera.it/leg17/dossier/Testi/D13133.htm#_Toc377390378

  2. Grazie ad Andrea per la traduzione di un evento che molti avranno visto ,ma non capito.

    Al di la di una posizione politica ,trovo che la ghigliottinata sia stata un precedente pericoloso passato sotto silenzio di sospensione di un processo democratico. Questa IMU sta diventando il paravento per ogni sorta di nefandezze, e la cosa più abbietta è che se ne servano indifferentemente di volta in volta l’una o l’altra parte politica

    Tra l’altro pensando che gli italiani siano così fessi da pensare che sia l’IMU a cambiare il loro destino

    O sono così fessi ?

  3. A Yuma,

    Gli italiani non leggono, non seguono in dettaglio nessun evento, ma capiscono. Istinto animale? Consuetudine ad essere fregati? Esperienza quotidiana? Non so come facciano.

    Mi viene in mente una scena del film La Grande Guerra di Mario Monicelli.

    Una frase in particolare detta da un fante:

    “… Stiano pure a casa, basta che non continuino a scrivere balle su quei giornali. Non lo dico per me ma per quei poveracci che sanno leggere.”

    Ottimo e Abbondante. https://www.youtube.com/watch?v=0CixtMFtHZw

  4. Caro Andrea, come sai sentivo puzza di marcio, ma non capivo da dove veniva.

    La tua traduzione è stata rivelatoria, ma ancora non aveva esaudito tutti i miei dubbi e le mie domande .

    ed ecco che ora l’ottimo Gerbino (borsaprof.it ) mi svela l’arcano.

    Praticamente lui comincia da dove finisci tu

    Dov’è allora
    il trucco?

    Eccolo.

    Il decreto prevede che il dividendo che Ban
    kitalia distribuirà ogni anno ai suoi azionisti sia
    del 6% del capitale.

    Mentre fino a ieri il 6% di qualche migliaio di euro consentiva a mala pena di
    pagare un caffè ai dirigenti delle banche, ora il 6% di 7,5 miliardi sono una montagna di soldi.
    Bankitalia sborserà per dividendi anziché i circa 70 milioni di euro distribuiti nel 2012 con un
    meccanismo complesso di calcolo, la bella cifra di 450 milioni di euro ogni anno.

    Questo significa che in soli 2 anni di dividendi il sistema rientra dell’imposta pagata una tantum. Poi è tutto grasso che cola. Ed è grasso che verrà versato alle banche e non più nelle riserve di Bankitalia, che dovrebbero essere dei cittadini italiani.

    Questo è l’aspetto più scandaloso, a mio parere. Lo svolgimento di una funzione eminentemente pubblica, effettuata da una istituzione pubblica priva di scopo di lucro, non dovrebbe originare utili
    .
    Se li originasse, questi dovrebbero essere acquisiti dallo Stato.
    Nel caso di Bankitalia avviene invece che le banche, soggetti privati, vengono remunerati per una funzione pubblica svolta da una istituzione di cui,per stratificazione di usi passati, essi si ritrovano ad essere proprietari.

    Si tratta di una gigantesca privatizzazione di interessi pubblici, regalata a
    soggetti che sono pure in conflitto di interessi.

    Non è finita.

    Siccome il decreto prevede che entro 3 anni nessun azionista dovrà possedere più del
    3% del capitale, e siccome i 5 azionisti che ora sono sopra il minimo dovranno vendere le loro quote in eccesso ad altre banche o assicurazioni o enti previdenziali o fondi pensione, con il vincolo che siano italiani, viene anche fornita la garanzia di poterle cedere al valore nominale rivalutato alla stessa Banca d’Italia, qualora non trovassero acquirenti a tali prezzi.
    Perciò Bankitalia si accolla persino l’onere di un generoso buy back ad personam pur di consentire ai 5 super-azionisti di monetizzare agevolmente il regalo.

    Ricapitolando: il governo, alla disperata ricerca di qualche milione per eliminare la rata IMU, accetta di perpetuare e rinforzare il potente conflitto di interessi in atto nella governance di Bankitalia; regala 4 miliardi di rivalutazione delle quote, prontamente monetizzabili da parte dei maggiori azionisti.

    E soprattutto continuerà a regalare ai privati azionisti 450 milioni di euro di risorse
    pubbliche ogni anno, sotto forma di dividendi
    .
    Se non è la Festa di Santa Regalia, la nuova patrona delle Banche italiane, ditemi voi che cos’è.

    Aggiungo io…Non vi sembra che la nostra Presidente della Camera eletta con lo zerovirgolapercento sia stata ammaestrata per benino?

    una bella …yeswoman

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