I rapporti diplomatici tra Ue e USA hanno subito un duro colpo dallo scandalo delle intercettazioni e delle attività di spionaggio americano. Secondo alcuni osservatori i leader europei oggi si mostrano indignati solo perché non possono più nascondere di essere spiati, cosa di cui erano perfettamente al corrente già prima. Qualcun altro collega la strana attenzione al surplus tedesco -prima da parte del Tesoro USA, poi dell’FMI- in coincidenza con il tentativo diplomatico tedesco di ingresso nel ristretto alveo dei partner degli USA nelle attività di spionaggio (che oggi sono solo 4: Canada, Australia, UK e Nuova Zelanda).
Fatto sta che dell’eccesso di surplus tedesco e dell’esistenza nei trattati di possibili sanzioni non solo per eccesso di deficit, ma anche per eccesso di surplus, se ne è poi accorta anche la Commissione Europea, che una indagine sul tema l’ha avviata.
La stessa Commissione Europea non dimentica però di lavorare anche sull’altro fronte: quello delle misure che si richiede che l’amministrazione USA prenda al più presto (entro l’estate 2014) per ricucire lo strappo del DataGate.
.@EU_Commission calls on the U.S. to restore trust in EU-US data flows http://t.co/puRFNqle7R @VivianeRedingEU @MalmstromEU
— European Commission (@EU_Commission) 27 Novembre 2013
La lista di misure richieste consta di 13 punti, suddivisi in 4 categorie:
- Transparency
- Redress
- Enforcement
- Access by US authorities
Si attendono segnali di recepimento dall’altra parte dell’Atlantico; viceversa si aprirebbe la strada a sanzioni e ad un ulteriore indurimento dei rapporti.
In gioco ci sono, tra le altre cose, gli accordi sul trasferimento dei dati bancari al Tesoro americano, i dati sui passeggeri aerei e gli accordi sul trasferimento dei dati tra imprese.