Se dovessimo organizzare un Palio… salterebbero fuori contradaioli di ogni colore.
Abbiamo visto recentemente come sulle banche stiano per arrivare nuove e più stringenti regole che ne ridurranno la capacità di fare profitto, ma non è tutto: sono in arrivo i risultati degli SREP.
E’ una roba che si mangia? No, gli SREP sono i “processi di revisione e valutazione prudenziale“. Servono a individuare potenziali falle e prevenirne la deflagrazione.
I primi risultati emersi dagli Srep europei a cui sono state sottoposte le 123 banche di sorveglianza BCE, ce li racconta Sabine Lautenschlager, membro del Comitato Esecutivo della Bce e vicepresidente del Consiglio di vigilanza del meccanismo di vigilanza unico:
“indicano che una serie di istituti, pur soddisfacendo i requisiti nazionali, non abbraccia le migliori pratiche internazionali sotto il profilo della governance.
Le nostre principali osservazioni includono esempi di concentrazione di potere nelle mani di singoli membri del consiglio di amministrazione, la mancata separazione tra funzioni di gestione del rischio e di audit all’interno di una banca, l’esistenza di asimmetrie informative fra i membri del Cda e casi in cui quest’ultimo semplicemente non dedica abbastanza tempo a discutere e ponderare singoli problemi”
In attesa di sistemare queste asimmetrie di potere e di informazione interna, state pronti per una nuova stagione di dolorosi aumenti di capitale. Se fossi un azionista di una banca governata da una fondazione o di qualche banca popolare, inizierei (anzi, continuerei) a farmi qualche domanda…

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