I never thought that I would find myself
In bed amongst the stones
The columns are all men
Begging to crush me
No shapes sail on the dark deep lakes
And no flags wave me home
“All cats are grey” the Cure
Invece di uccidere e morire per diventare quello che non siamo, dovremo vivere e lasciare vivere per creare quello che realmente siamo.
Albert Camus
La sofferenza è l’elemento positivo di questo mondo, è anzi l’unico legame fra questo mondo e il positivo.
Franz Kafka
L’esistenzialismo musicale dei Cure prende piede dopo la tabula rasa del punk e si volge ad Albert Camus ed a Kafka come a padri letterari di un tormento che travolge la generazione degli allora giovani negli anni 80, incapaci di riconoscersi nello svuotamento di senso prodotto dall’usura delle ideologie dispensatrici di senso e nell’impossibilità di definire nuove traiettore per reinventare il mondo. Il corto circuito porta ad una stagione dove la musica scopre tematiche oscure, esplora il non senso contemporaneo, guarda alla morte. Sarà un leitmotiv nella musica contemporanea che non si è affatto concluso nel giro di pochi anni, ma ha costruito un’ossatura portante per decenni in termini filosofici anche per il grunge americano ad esempio. La poetica di Soundgarden, Nirvana, Screaming Trees, Alice in Chains e compagnia bella pesca sempre nelle stesse acque buie, sia pur con risultati sonori differenti.
Chi sono i capostipiti di questo suono e di uno sguardo che ha fatto la storia dai primi anni 80 ad oggi? Tre sono le band, i Cure e naturalmente i Joy Division e Siouxie and the Banshees. Robert Smith, il leader dei Cure (ed a tratti chitarrista dei Banshees) costruisce un suono ossessivo ed immediatamente riconoscibile dal secondo album “Seventeen seconds”, fatto di chitarre immerse in tappeti di sintetizzatori, lunghe parti strumentali, cantati stralunati, tematiche oscure, notturne, crepuscolari. I dipinti del simbolista Odilon Redon incombono come un’ombra su questi suoni.
I primi quattro album della band sono radicalmente innovativi e dal secondo creano un suono inconfondibile che ha ispirato tante altre band con radici ben diverse, si pensi ai Massive Attack di Mezzanine, che citano direttamente i Cure nella loro “Man next door”. Naturalmente detta poetica esplode dopo “Pornography” per divenire altro ed i Cure, come accadrà anche ai New Order (ex Joy Division) ed a Siouxie and the Banshees prenderanno strade diverse, verso un rock a tratti psichedelico e sfruttando l’indubbia vena pop di Robert Smith.
C’è un blocco dei voli per l’eruzione di un vulcano e così siamo ancora bloccati qui in Islanda. Robert Smith con i suoi Cure è perfetto per i paesaggi lunari di quest’isola, dell’oceano nero in cui galleggia e del cielo bassissimo sulle nostre teste. Quando torneremo in Italia dovremo metterci gli occhiali da sole anche per andare a dormire, tanta sarà la luce…. Godetevi un viaggio nero in voi stessi, fate un tuffo nel vostro inconscio e annegateci pure dentro. CLICCATE QUI e lo stralunato tappeto sonoro preparato da Mr Pian Piano farà il resto, con un antologico viaggio nel mondo dei Cure.
Desiderate qualcosa di diverso dal mondo tenebroso dei Cure? Il jukebox di Mr Pian Piano con tutti i musicisti e le musiciste del nostro intrigante menù è come ogni domenica a vostra completa disposizione: classica, jazz, pop, rock e ambient sono lì ad aspettarvi. Non vi resta che calarvi in un nuovo viaggio e raggiungere a piedi il bar “Piano Inclinato” dove durante la settimana si parla d’economia, mentre al sabato ed alla domenica, letteratura, musica e scienza occupano il locale. Il padrone di casa Alieno Gentile sarà lieto di accogliervi. Se volete scoprire in dono altre monografie e playlist curate da Mr Pian Piano di decine e decine e decine (e decine) di superbi musicisti avete ben tre opzioni!
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