Vivere in una bolla è un male necessario?

vivere in bolla

Ad una recente conferenza IMF il Professor Larry Summers, che con Ms Yellen ha corso per il ruolo di Chair della Federal Reserve, ha posto l’attenzione su un problema derivante dalle attuali condizioni dell’economia e le potenziali problematiche derivanti dalle politiche monetarie non convenzionali.

In sostanza egli presuppone che la grande recessione del 2008 abbia colpito la domanda interna USA al punto che le politiche economiche espansive potrebbero alimentare delle bolle speculative prima che venga raggiunga la piena occupazione. Vale a dire che i tassi di interesse reali devono restare negativi molto più a lungo di quanto non sia suggerito dalla prudenza, in modo da favorire il ritorno alla piena occupazione.

Ciò però avrebbe come effetto la creazione di bolle speculative sequenziali causate dalle necessarie misure espansive.

vivere in bolla

Risulta evidente il riferimento al concetto di equilibri multipli ovvero alle zone di stabilità ed instabilità dell’economia: fuori dall’area di stabilità, l’economia non produce forze sufficienti, attraverso l’aggiustamento di prezzi e quantità, per ritornare all’equilibrio ottimale. La sua visione del problema supporta un ruolo maggiore per la politica fiscale rispetto alla politica monetaria, quindi non sorprende se associata ad un contesto di tassi a zero e trappola della liquidità (presunta).

Le implicazioni di queste indicazioni sono direttamente riferibili alla valutazione che la Fed sullo scenario economico. Secondo Summers è plausibile pensare che gli USA possano entrare in una lunga fase di stagnazione in mancanza di un salto nel regime di stabilità (equilibrio buono) non derivante dalla politica monetaria; invece secondo la Fed la recessione e il successivo deleveraging stanno semplicemente ritardando la ripresa “normale”, senza che questo si traduca in bolle speculative sugli assets finanziari. Un recente studio di BCA Research mostra che gli USA sono ben lungi dall’essere entrati in un sentiero di stagnazione secolare, mentre alcuni fattori lasciano presumere l’esistenza di un tale rischio per l’area Euro.

scoppio della bolla

L’argomento è cruciale sia per policy makers sia per gli investitori e quindi sono necessari ulteriori approfondimenti. Sottovalutare la problematica significa rischiare di vedere “bolle” dove non ci sono e, cosa peggiore, non vedere quelle che invece si stanno formando.

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Pubblicato da liukzilla

Wealth/Asset manager. Ha sposato la causa dei bond ed è ossessionato dalle banche centrali.

12 Risposte a “Vivere in una bolla è un male necessario?”

  1. Nel luglio del 2012 Mr. Doom, l’economista Nouriel Roubini, rilasciava alla Reuters un’intervista nella quale prevedeva “Next year is the time when the can becomes too big to kick it down (the road)…then we have a global perfect storm,”. http://reut.rs/NHXlkR

    Roubini indicava cinque fattori che avrebbero potuto far deragliare l’economia globale:

    1) Peggioramento della crisi del debito in Europa
    2) Incremento di tasse e tagli di spesa negli US e conseguente recessione.
    3) Atterraggio duro della Cina
    4) Ulteriore rallentamento dei mercati emergenti
    5) Conflitto militare con Iran

    In Europa gli spread sono migliorati ma non le capacità di onorare i debiti, l’incremento delle tasse e dei tagli di spesa US sono stati in parte compensati dalla FED, ma i dati sull’occupazione lasciano molti dubbi. L’atterraggio duro della Cina non c’è stato ma le notizie sul suo stato di salute e il nuovo corso politico lasciano perplessi, la frizione con gli States è in progressivo aumento. Il rallentamento nei paesi emergenti è continuato. L’imminente conflitto con l’Iran è stato archiviato o rimandato, per una guerra c’è sempre tempo.

    Altri come Bill Gross di Pimco : “ci stiamo avviando verso una supernova del credito” e Bob Janjuah di Nomura : “i mercati sperimenteranno ancora un po’ nuovi massimi prima di crollare fino al 50%”.

    Non so quanto possano essere prese alla lettera queste catastrofiche affermazioni, ma un fatto è certo: il sistema cammina sul filo del rasoio, da un lato la deflagrazione finanziaria e dall’altro la Grecia-Globale.

    Le politiche monetarie espansive hanno finora evitato di far cadere il mondo nella Debt-Deflation più devastante della storia dell’umanità. L’Eurozona, nonostante la BCE, ha remato contro.

    Auguriamoci che il “next year” di Mr. Doom si allontani sempre più.

  2. Le banche Yankee-SS hanno nuovamente dimostrato la LORO capacità di guadagnare rispetto ai livelli pre-crisi [prima ondata (su quattro) dello tsunami finanziario: Febbraio 2007 -/- Dicembre 2008].

    Le [***]”9-NOVE-9″[***] maggiori banche degli Stati Uniti – che rappresentano quasi la metà del settore bancario del Paese – hanno registrato un utile netto ANTE IMPOSTE di $25.9B.

    Si tratta di un aumento di $4.6B pari al 21% rispetto ai risultati del terzo trimestre dello scorso anno (Q3-2012).

    In linea con l’elevato utile netto, il Tier1 dei coefficienti patrimoniali comuni (cosiddetto livello di Basilea l) sono rimasti sostanzialmente stabili, con rapporti che oscillano tra il 9.3% ed il 14.2%.

    I ricavi totali sono aumentati di $3B, pari al 2.7% su base anno su anno.

    La maggior parte della crescita dell’utile netto è dovuto ai minori accantonamenti per perdite su crediti.

    Il miglioramento della/nella “qualità del credito” (cosiddetto fly IN-TO quality) ha consentito un calo del 68% – anno su anno – delle rettifiche sui crediti (da $9.5B a $3B).

    I costi (non su interessi) sono saliti a $4.8B, aumento questo fortemente “guidato” da un accordo legale (FISCALE) delle banche con il governo degli Stati Uniti (per diversi miliardi di dollari; B.I.L.L-IONI!).

    La maggior parte delle altre banche, però, sono riuscite a contenere le spese non su interessi rispetto al Q3-2012.

    Nei loro sforzi per ridurre i costi, le banche hanno anche tagliato sulle spese di compensazione, scese del 3.4% negli ultimi 12 mesi (Q3-2012 – /- Q3-2013).

    Sul versante delle entrate, il “margine d’interesse” (peche-GNA!) è rimasto invariato a $53.7B.

    I corrispondenti margini d’interesse netti (margine d’interesse annualizzato rispetto al patrimonio totale) sono costantemente diminuiti negli ultimi 12 mesi e hanno raggiunto un minimo del 2.01%.

    Queste tendenze riflettono gli EFFETTI NEGATIVI del prolungato basso tasso di interesse sul settore bancario Statunitense [e non solo: vedesi situazione aSSai sfavorevole e da tre-MARE-lla delle banche Tedesche e degli investitori Tedeschi sul versante della compressione dei rendimenti e dei relativi costi (dicesi – proSSimo – “bUbb-ONE della BUBA”!)].

    L’utile non da interessi è cresciuto del 5.4% da $3B a $58.4B su base annua.

    Tuttavia, E NON A CASO, che il risultato eccezionalmente basso, che era stato (al-)LA base degl’istituti nell’anno precedente, si è rivelato (UN) driver principale di questo aumento.

    Senza di questa “istituzione” (ossia della costante tenuta di bassi tassi d’interesse), l’utile non da interessi delle banche è quindi diminuito del 2.6%. Nel complesso, il flusso degli (redditi-)UTILI non da interessi differiva notevolmente tra i singoli istituti.

    Per concludere, le entrate correnti e i livelli di utile netto nel “M-E-R-C-A-T-O” bancario Statunitense rimangono IMPREssIONANTI, nonostante

    1- le spese processuali siano sempre più elevate

    e

    2- la ristrutturazione maSSiva tra le banche più piccole sia in corso (SELVAGGI-n-A).

    Il potenziale di rialzo, però, potrebbe essere aSSai magro per quanto riguarda la riduzione dei costi (alla fine si raggiungerà un limite: ù FONDO DO CAFFE’… MAccHIATO!) e le nuove norme su Basilea lll potrebbero (OPS … DOVREBBERO!) anche aumentare la base di costo totale delle banche” (RICORDO SEMPRE che molte di quelle [***]”9-NOVE-9″[***] che hanno proiezione-RESPIRO internazionale infatti sono ANCORATE ancora, nella valutazione e relativa contabilizzazione di determinate poste, su Basilea l e su Basilea ll. A’-A’-A’ —– PRE-I-STORIA!).

    Inoltre, la diminuzione delle e nelle riserve di prestito (saCCoCCia) inizia a perdere il passo.

    Poiché la domanda di prestiti è aSSai lenta ed i tassi d’interesse dovrebbero rimanere a livelli relativamente bassi, non è ancora chiaro come le banche saranno in grado di aumentare ulteriormente il LORO utile netto.

    -[ SPAssIONATO per lettura e visione…

    (riassume, in breve, parte dei report-SS “coperti-RISERVATI” che ho sintetizzato sOpRA)

    … H. Touryalai (Forbes), “America’s biggest banks: JPMorgan, Wells Fargo keep growing while BofA, Citi shrink” – November 11, 2013

    http://www.forbes.com/sites/halahtouryalai/2013/11/21/americas-biggest-banks-jpmorgan-wells-fargo-keep-growing-while-bofa-citi-shrink/

    !—! … !—! … !—!

    *** R. Clark, Z. Gull (SNL Financial LC), “Top 50 US banks, thrifts in Q3’13” – November 20, 2013

    http://www.snl.com/InteractiveX/Article.aspx?cdid=A-25979953-9768 ]-

    —–

    !AUGH … LI-UK!

    ✍✓ _s-U-r-f-E-r_ ✍✓

  3. Questo post non è genuino.

    Perché?

    Il motivo risiede nella mancata contestualizzazione della figura di Larry Summers.

    Se un lettore novizio, attirato dalla Mission di questo blog circa la divulgazione della “SCIENZA” economica, leggesse questo post, sarebbe portato a credere che le tesi espresse da Summers siano sullo stesso piano, anzi migliori, di quelle espresse da quel grande puttaniere di Roubini.

    In realtà, Larry Summers è un FURFANTE LOBBYSTA, molto potente tanto che, probabilmente, si sente DIO (i dati per queste affermazioni sono tutti facilmente accessibili in rete):

    Summers è uno dei PRINCIPALI RESPONSABILI della crisi del 2008 perché HA FATTO LOBBY per l’abolizione dei principali vincoli all’anarchia finanziaria (quella in cui ci troviamo oggi).
    Tutto documentato.

    Lo stesso Summers, protetto dalla LOBBY BANCARIA DI WALL STREET, continuando a ricoprire ruoli di primo piano al Governo fa ulteriori danni contribuendo a gonfiare la PIU’ GROSSA BOLLA FINANZIARIA DI SEMPRE (quella attualmente in corso).

    Come?

    Gonfiando il DEBITO PUBBLICO (quindi fottendosene dei soldi dei cittadini) e ATTUANDO CON BERNANKE (suo compare) politiche monetarie eterodosse (esempio, QE) che, sulla carta, non sono stampa di soldi ma nella realtà contribuiscono a gonfiare gli asset inopinatamente (BOLLE SU BOLLE).

    E’ un signore che, quando si è trovato qualcuno sulla sua strada, lo ha minacciato (tutto documentato).

    E’ un signore che, probabilmente, per difendere il petroldollaro (l’unica cosa che gli permette di sostenere la sua politica) era pronto a far guerra alla Siria (ma su questo non ci sono prove).

    Quindi…riassumendo…questo signore sarebbe lo stesso che adesso, vedendo che il mondo non risponde come lui vorrebbe, sostiene la NECESSITA’ DELL’ESISTENZA DELLE BOLLE?

    L’essenza primordiale di filosofica natura della Macroeconomia è la Bolla?

    LETTORE!! Ti fideresti che uno dei principali responsabili dei tuoi guai ti faccia anche la filippica su come risolverli??

    Ma per favore!!!
    Siamo seri…oppure questo blog condivide le tesi di questi LOBBYSTI GLOBALI?….mmmmhhhh…

    La verità è che, alla luce del 2008, bisognava far fallire la Finanza di WALL STREET ( e della City) perché, legge fondamentale, chi sbaglia DEVE essere punito dal mercato (quello vero). Inoltre, era necessario ripristinare alcune regole sulle transazioni finanziarie che erano state deliberatamente tolte dalla LOBBY di Summers.

    Sinbad

    PS. condivido che Roubini sia stato troppo sopravvalutato. Ma preferisco mille volte sentire un economista puttaniere e ubriacone che un lobbysta delinquente.

    1. @SinbadUCCIO … ben-RITROVATO!

      Alors…

      1- condivido il giudizio su Summers; è proprio T-U-T-T-O documentato. Mi fermo qui (“de visu è ancora peggio”);

      2- condivido il giudizio su Roubini:

      SOPRAVVALUTATO

      !S-O-P-R-A-T-T-U-T-T-O!

      dai CHI-RICHettI dei GIORNALI e delle RIVISTE di “SETtORE” mediamente SEMI-ANAL-FABETI: se conoscono la PARTITA DOPPIA E’ O-r-O, per non parlare della differenza tra leva finanziaria e leva operativa (E’ B-R-O-N-Z-O).

      In un mondo “reale e normale” – non markettaro e di “cogNOMI ricorrenti” – sarebbe stato uno dei tanti “apri e chiudi bocca”.

      3- NON CONDIVIDO…

      … “La verità è che, alla luce del 2008, bisognava far fallire la Finanza di WALL STREET (e della City)” …

      …perchè purtroppo le P-E-R-S-O-N-E (medie) sapranno della

      !G-U-E-R-R-A TRA FAZIONI!

      solo tra qualche anno.

      La nebbia è ancora troppo alta perché il ricambio è stato solo un giro di giostra.

      .Wall Street E.R.A una cosa e la City E-R-A tutt’altra cosa.

      Tempo e capirai (che Dio Ti/Ci conservi – TUTTI – per quel giorno terreno).

      ✍✓ _s-U-r-f-E-r_ ✍✓

      1. Caro Surfer,

        io credo a ciò che vedo.

        E io, ho visto cose, che voi umani….

        Quando mi distingui tra City e WS…LIBOR e FIXING DELL’ORO ti bastano? vogliamo parlare delle agenzie di rating?

        E questi sono quelli che fanno le pulci agli altri sulla trasparenza?

        Cmq aspetterò e cercherò di capire 😉

        ciao
        sinbad

    2. Mi dispiace che tu creda che il mio post non sia genuino. Non credo di aver usato la figura di Summers per attirare gli ingenui, ma per introdurre con oggettività un argomento molto serio e dibattuto. Inoltre mi sono posto delle domande su come trattare l’argomento, ho cercato dei punti di riferimento accademici e di ricerca indipendente, oltre a basarmi sullo scenario della Fed. Per esempio, Oggi in un articolo il prof Olivier Blanchard ci spiega che la politica monetaria non sarà più la stessa. Anche lui lobbysta? Negare l’esistenza del dibattito solo perché ne ha parlato Summers è quantomeno limitativo.
      Quindi ispiace ancora che tu creda che il mio post non sia genuino, ma genuinamente ti rispondo che ti sbagli.
      Su Roubini è meglio lasciar perdere: ha fatto soldi con il sensazionalismo e per me risulta essere solo rumore di fondo.

      1. Guarda…l’aver scelto Summers come riferimento non è stata una gran pensata.

        Per il resto, ne ho viste abbastanza per sospettare che questi economisti globalisti DEBBANO trovare una giustificazione teorica alle loro politiche monetarie per continuare a tener su la baracca della Finanza globalizzata.

        Tu metteresti le mani sul fuoco che i loro papers, anche quelli del tuo Blanchard, non siano finanziati da entità “terze”? (…Harvard poi!!!..il gotha del conflitto di interesse)

        Comunque, è mia opinione che, anche ammettendo la buona fede di questi globalisti, il focus che mettono sulla politica monetaria è eccessivo rispetto a quello che pongono sulla erosione dei redditi causata dalla risorse di produzione.

        Sbaglio? come dice Surfer…aspettiamo :)…visto che già lo stiamo facendo dal 2008…

        sinbad

  4. mio zio, si mormora, ha anche bruciato 1.8 miliardi di dollari di Harvard 🙂 si è giocato, indovinate con chi, l’ “endowment”.
    E il premio nobel per la pace, l’anno successivo, lo ha nominato Direttore del National Economic Council… cioè, visto chei sei un ciarlatano incapace, ti faccio fare carriera. Facciamoci delle domande e diamoci delle risposte (non presunte… ) 🙂

    Sta gente andrebbe emarginata come emarginavano gli appestati!

    cmq è bello che tu discuta di equilibri multipli. L’equilibrio a me mi piace proprio come concetto, se poi è multiplo… mamma mia!! Ah già, pure gli equilibri sono presunti in economia. e quelli per davvero 🙂
    cmq il problema è in realtà che nessuno di quei signori davvero vuole un raggiungimento dell’equilibrio, non in usa nè in eu. O forse lo vogliono ma senza pagarne le conseguenze. Di qui Summer: le bolle sono un male necessario (male per il 99%, bene per i rimanenti compreso lui che altrimenti si ritroverebbe a zappare la terra)

    quoto Surfer:

    La nebbia è ancora troppo alta perché il ricambio è stato solo un giro di giostra.

    .Wall Street E.R.A una cosa e la City E-R-A tutt’altra cosa.

    Tempo e CAPIRò(che Dio Ti/Ci conservi – TUTTI – per quel giorno terreno).

  5. Il topic di liuk__ è

    .G-E-N-U-I-N-O.

    perché

    .LI-UK è COMPETENTE.

    ,e NON un qualunquista,

    oSSia, NON RIENTRA tra i (S-O-L-I-T-I) FACCINI dei media CLASSICI e/o tra gli AMANUENSI dei p-a-p-e-r-i-n-i che ripetono come dei P-A-P-P-A-G-A-L-L-I quello che hanno capito LORO (e NON quello che è conclamato o dibattuto con dovizia di particolari dai VERI ESPERTI di settore).

    Oggettivamente e senza veli, l’argomento da Lui proposto è M-O-L-T-O dibattuto da anni (due decenni circa, con una certa intensità e vivacità), in “determinati ambienti”.

    Le banche centrali dei singoli Paesi, oltre ovviamente alle cosiddette banche d’affari (“commerciali”)

    !HANNO SOTTO MANO ed HANNO COMMISSIONATO!

    .papers e relativi report-SS M-O-L-T-O approfonditi sul tema.

    @LI-UK

    Il Proff. Olivier Blanchard

    è un OTTIMO macro-economista, ma vista la situazione attuale (2007-2013-?) NON E’ AL POSTO GIUSTO.

    ORA!

    L’IMF è “governato” da un’Avv.ssa (Lagarde) di “cartuscelle” (POMPATA DALLE “solite” FEMMINISTE … che guardano il calendario gregoriano un giorno sì ed un giorno no. SFASATE!) e da un’OTTIMO macro-economista.

    Servirebbero due SQUALI in quei ruoli.

    .S-Q-U-A-L-I.

    Un saluto alla compagnia.

    -[ A. Greenspan, “Speech at the conference on housing, mortgage finance, and the macroeconomy, Federal Reserve Bank of Atlanta” – Atlanta (Georgia), May 19, 2005

    :dedicated to the theme of Government-sponsored enterprises:

    http://www.federalreserve.gov/boarddocs/speeches/2005/20050519/ ]-

    ✍✓ _s-U-r-f-E-r_ ✍✓

  6. @sinbad -ET- @Nipote di Larry

    Anche se [IO] s-ON di [PART-e] …

    !il Tempo come sempre è Galantuomo [IN SPECIE SE… SI SA]!

    … anche se manca qualcosa:

    Giovanni Pons [A&F, La Repubblica], “Sorpresa Lehman, in Europa non c’è buco dalla liquidazione un surplus di 5 miliardi” – Lunedì 24 marzo, 2014 [P.16]

    http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2014/03/24/news/sorpresa_lehman_in_europa_non_c_buco_dalla_liquidazione_un_surplus_di_5_miliardi-81734537/

    SALUDOS… al proSSimo giro, TRAN-qu-I-LLI; b-ASTA aspett-ARE!

    ✍✓ _s-U-r-f-E-r_ ✍✓ -[M. LEE (Politico), “Bernie Madoff: JPMorgan knew” – March 21, 2014 http://www.politico.com/story/2014/03/bernie-madoff-jpmorgan-104887.html ]-

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