Posto di blocco, il “trucco delle due macchine” | I delinquenti professionisti lo chiamano così e la svangano sempre

Carabinieri (web) - pianoinclinato.it

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Esiste un metodo, sussurrato negli ambienti della malavita, che promette l’immunità ai controlli stradali.

Immaginate una scena degna di un film, dove l’astuzia criminale tenta di superare l’occhio vigile della legge.

Un “trucco” così sofisticato da essere considerato infallibile dai professionisti del crimine.

Ma è davvero possibile eludere i posti di blocco con una semplice manovra? La realtà, a volte, sorprende anche i più navigati.

Scoprite il segreto dietro a questo presunto stratagemma e come anche i migliori piani possono fallire miseramente.

Lo stratagemma dei corrieri della droga

Nel mondo del crimine organizzato, i corrieri della droga cercano costantemente nuovi stratagemmi per eludere i controlli delle forze dell’ordine. Uno di questi, conosciuto gergalmente come il “trucco delle due macchine”, è stato recentemente messo in atto da una banda di trafficanti sbarcati al porto di Civitavecchia. Il loro obiettivo era introdurre a Roma oltre 50 chilogrammi di cocaina, un carico che avrebbe fruttato circa 7 milioni di euro. Per sfuggire alla vigilanza, il gruppo ha pensato bene di muoversi su due auto a noleggio, simulando di essere un innocuo gruppo di amici in vacanza. Una tecnica consolidata, mirata a disperdere i controlli e a minimizzare il rischio di un blocco completo del trasporto.

Nonostante la meticolosa preparazione, il loro stratagemma non è riuscito a evitare l’attenzione dei Carabinieri della compagnia di Civitavecchia, che, in accordo con la Procura locale, hanno bloccato i veicoli. Due uomini, di 43 e 57 anni, residenti a Terni e già noti alle forze dell’ordine per reati legati agli stupefacenti, e un 31enne romano incensurato, sono stati fermati all’uscita dall’area portuale. Il controllo dei militari ha portato al ritrovamento di tre borsoni contenenti 44 involucri termosaldati, per un peso complessivo di 51,222 chilogrammi di cocaina. La droga era occultata nel bagagliaio dell’auto condotta dal 43enne, che seguiva a breve distanza l’altra vettura con a bordo i complici. Questa scoperta ha messo fine agli affari della banda, dimostrando che anche i “trucchi” più collaudati possono essere vanificati da un’attenta operazione di polizia.

Il sequestro dei carabinieri (web) - pianoinclinato.it
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Ecco com’è andata a finire

I tre indagati sono stati immediatamente condotti presso la casa circondariale di Civitavecchia, nuovo complesso di Borgata Aurelia. Il Tribunale di Civitavecchia ha successivamente convalidato il loro arresto e disposto la custodia cautelare in carcere. Sono stati accusati di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. Questo episodio sottolinea l’efficacia delle operazioni di controllo delle forze dell’ordine e la loro capacità di smascherare anche gli stratagemmi più elaborati.

Nonostante i criminali cerchino di innovare le loro tecniche, l’impegno costante e la professionalità di chi tutela la legge continuano a rappresentare un ostacolo insormontabile, dimostrando che, alla fine, anche il “trucco delle due macchine” non garantisce l’impunità.