“Useremo il maiale”, le compagnie aeree non hanno dubbi: addio al kerosene | Bruceranno il grasso dei porci

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Grasso di maiale per volare (Foto di Digital Photo and Design DigiPD.com da Pixabay) - pianoinclinato.it

Grasso di maiale per volare: la nuova sfida dell’ecosostenibilità nel campo dei carburanti. Come sta cambiando il mondo.

Le compagnie aeree sono sotto pressione. L’inquinamento del trasporto aereo è un problema che non si può più ignorare, ma cosa fare per risolverlo?

Cambiare il carburante potrebbe sembrare la strada giusta, ma quale alternativa è davvero valida? La risposta che arriva da alcuni esperti è piuttosto insolita.

Il concetto di carburanti alternativi non è una novità. Da tempo si parla di biocarburanti e soluzioni ecologiche per ridurre le emissioni. Il mondo delle compagnie aeree è in fermento, ma tra le proposte che stanno emergendo, ce n’è una che lascia di stucco: utilizzare il grasso animale come carburante.

Più precisamente, il grasso di maiale. È una scelta che ha fatto molto parlare di sé, soprattutto per la sua originalità e per l’insolito connubio tra ecologia e cucina. Ma funziona?

Grasso animale per volare: il nuovo carburante

Perché proprio il grasso di maiale? La risposta sembra semplice: lo scarto. Ovvero, il grasso è un sottoprodotto dell’industria alimentare, che potrebbe essere riutilizzato in modo utile e sostenibile. Eppure, c’è qualcosa che non torna, come spiega green.it che riporta la notizia.

Una delle sfide più grandi è la quantità di maiali necessari per alimentare anche un solo volo. Il grasso di maiale è solo uno degli scarti animali che potrebbe essere usato. La sua potenzialità è legata a quella stessa logica che ci ha spinto a riciclare materiali, ma a questo punto ci si chiede: ne abbiamo davvero abbastanza? I numeri sembrano dire di no. E allora, anche se a livello teorico il progetto potrebbe funzionare, nella pratica sorge il dubbio: basta davvero il grasso di maiale per cambiare le sorti del trasporto aereo?

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Aerei che volano (Foto di ThePixelman da Pixabay) – pianoinclinato.it

La soluzione definitiva?

Un altro problema riguarda gli altri usi degli scarti animali. Oggi, gran parte del grasso e degli altri sottoprodotti dell’industria alimentare vengono destinati, per esempio, alla produzione di cibo per animali. Se le compagnie aeree dovessero “prendersi” una buona parte di questi scarti per produrre carburante, il mercato per il cibo animale potrebbe trovarsi in difficoltà. In altre parole, si potrebbe creare una scarsità di questi materiali per alimentare gli animali, costringendo l’industria a cercare alternative. E cosa si potrebbe utilizzare come sostituto? Una delle opzioni più economiche, ma molto meno sostenibili, potrebbe essere l’olio di palma.

Questa scelta sarebbe un paradosso ecologico: cercare una soluzione verde (il grasso animale) che alla fine ci porterebbe a inquinare ancora di più, a causa dei noti problemi legati alla deforestazione e alle coltivazioni di olio di palma. Un viaggio aereo che “puzza” di eco-sostenibilità potrebbe essere una realtà, ma per il momento sembra che il volo verso il futuro debba ancora fare i conti con i suoi limiti.