Lavoro, multa di quasi 10.000 euro a chi ha aperto il 1° maggio | Massacro in Agenzia delle Entrate

Multe lavoro in nero

Multe lavoro in nero- Foto di Thirdman da Pexels-PianoInclinato.it

Lavorare anche durante le festività comporta delle gravi irregolarità: un nuovo decreto stabilisce pesanti sanzioni per chi lavora in nero. Ecco tutte le possibili conseguenze.

Dal 2 marzo 2024 è entrato in vigore il decreto legge 19/2024 (PNRR bis) che ha determinato un grave inasprimento delle sanzioni contro il lavoro irregolare, meglio noto come lavoro in nero.

Il decreto è stato convertito nella legge n. 56/2024, pubblicata il 29 aprile in Gazzetta Ufficiale. La normativa prevede multe molto pesanti anche per i lavoratori coinvolti.

Si parla di cifre davvero importanti che possono sfiorare i 10.0000 euro per ogni lavoratore che presti servizio a nero per un impiego fino a 30 giorni.

Una stretta che si è resa necessaria per tutelare la sicurezza nei luoghi di lavoro e contrastare fenomeni di sfruttamento, soprattutto in occasione di giornate simboliche come il 1° maggio.

Lavoro in nero: sanzioni salatissime per i lavoratori irregolari

Le origini normative risalgono al Dl 12/2002. Ci sono poi state successive modifiche inserite nel Jobs Act del 2015 e nel Dl 50/2017. Già nel 2022, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro aveva diffuso con la nota 856/2022 un vademecum dettagliato sull’applicazione delle sanzioni. Era stato chiarito anche l’obbligo di comunicazione preventiva per le prestazioni autonome occasionali. Adesso si parla di una vera e propria maxisanzione, che colpisce i datori di lavoro privati, enti pubblici economici e anche persone fisiche che utilizzano il Libretto di famiglia in modo improprio, mentre restano esclusi i datori domestici.

Gli importi delle multe sono stati aggiornati e lasciano letteralmente di stucco. Si va dai 1.950 euro ai 11.700 euro per ciascun lavoratore irregolare impiegato fino a 30 giorni, dai 3.900 euro ai 23.400 euro per 31-60 giorni e dai 7.800 euro ai 46.800 euro oltre i 60 giorni. In caso di recidivi o lavoratori extracomunitari senza permesso, minori non in età lavorativa o percettori di reddito di cittadinanza, le sanzioni possono salire ulteriormente. Si possono raggiungere i 57.600 euro. Sono previsti però delle riduzioni che si applicano laddove il datore di lavoro regolarizzi spontaneamente la situazione prima di controlli o accertamenti.

Pagamento lavoro in nero
Pagamento lavoro in nero- Foto di cottonbro studio da Pexels-PianoInclinato.it

Quando si applica la maxisanzione per il lavoro in nero e come va pagata

La maxisanzione si applica quando viene impiegato un lavoratore subordinato senza la comunicazione preventiva di assunzione. Questa va effettuata entro le 24 ore del giorno precedente. Restano esclusi da questa casistica i rapporti di tipo familiare o societario. L’Ispettorato specifica che per il lavoro autonomo occasionale la sanzione scatta solo se manca la comunicazione preventiva. In caso di pagamento in contanti, si sommano anche le sanzioni per mancato utilizzo di metodi tracciabili, come riportato da Fiscoetasse.com.

Le multe devono essere versate utilizzando i codici tributo specifici. Si usa “VAET” per l’aumento sanzionatorio generale, mentre per l’iscrizione a ruolo si ricorre ai codici 3U56, 3U57 e, a seconda dei casi, ai codici 5030, 5031, 2Y25 e 2Y26.