APPROVATO MELONI – “Vi diamo un appartamento e un lavoro gratis”: basta andare in Comune e mettere la firma | Ci sono già le liste
Giorgia Meloni (foto wikimedia commons) - pianoinclinato.it
Da oggi se vai in Comune a mettere una firma ti danno un lavoro e pure un appartamento. E tutto gratis. Che aspetti?
Non capita tutti i giorni di sentirsi dire che basta una firma in Comune per avere una casa e un lavoro, soprattutto senza dover fare file infinite o compilare moduli complicati. Eppure, questa possibilità esiste, e che qualcuno è già riuscito a mettersi in lista.
In un periodo in cui le bollette pesano, gli affitti crescono e i contratti di lavoro sono spesso instabili, anche solo sentire parlare di un’opportunità simile sembra quasi irreale.
Però la misura è già stata approvata, e riguarda proprio chi è pronto a cambiare vita nel 2025.
Perché non serve partecipare a un concorso, né iscriversi a un bando per le case popolari. Qui si parla di un’opportunità rivolta a chi ha la voglia di costruire davvero il proprio futuro. Scopriamo di cosa si tratta.
Appartamento e lavoro gratis: basta una firma in Comune
A cambiare le carte in tavola è stata la Legge di Bilancio 2025, che tra le novità introduce un incentivo per i lavoratori assunti a tempo indeterminato. Il cuore della misura è semplice: se firmi un contratto stabile e ti trasferisci per iniziare il nuovo lavoro, come suggerisce brocardi.it, puoi ricevere fino a 5.000 euro l’anno per aiutarti con le spese di affitto e manutenzione della casa.
Questa cifra viene rimborsata direttamente dal datore di lavoro e – notizia ancora migliore – non viene tassata. Non solo: può essere riconosciuta per due anni consecutivi, alleggerendo notevolmente l’impatto di un trasferimento su chi deve affrontare un nuovo inizio lontano da casa. Ma come funziona?
Il momento di cambiare vita
Ovviamente come per tutti i bonus e incentivi ci sono regole precise. Per accedere al beneficio, bisogna essere assunti a tempo indeterminato nel 2025, aver avuto nell’anno precedente un reddito da lavoro dipendente inferiore a 35.000 euro e trasferirsi a più di 100 km dalla propria residenza. Insomma, è vero che il modulo esiste, ma non è il Comune della tua città a offrirti tutto questo. Devi spostarti, cambiare area, accettare una sfida professionale lontano da casa. Avere il coraggio di cambiare.
C’è anche un’alternativa però, sempre stando a quanto segnalato dal sito citato: chi sceglie di non ricevere il rimborso aziendale può puntare sulla detrazione fiscale IRPEF, ma i due benefici non si possono sommare. L’eventuale parte non coperta dal rimborso, però, resta detraibile. Questa misura nasce per favorire la mobilità e rendere più semplice la vita a chi cerca stabilità lavorativa, ma deve cambiare città per trovarla. Un passo piccolo, ma utile. Di quelli che possono trasformare un’indecisione in un’opportunità da cogliere. Come detto, basta avere il coraggio.