BOMBA INPS – STOP al “sacrificio Fornero”: bloccata per 3 anni l’età pensionabile | Godetevi le Seychelles e state sereni
Pensionati felici- Foto di Mikhail Nilov da Pexels-PianoInclinato.it
Per gli italiani prossimi al ritiro dal lavoro arriva una tregua momentanea che cambia le regole del gioco per chi andrà in pensione dal 2026 al 2028.
La pensione è una questione più che cruciale per milioni di italiani: a preoccupare è soprattutto l’età pensionabile che aumenta sempre di più.
La novità emersa negli ultimi giorni riguarda una proposta che prevede la sospensione temporanea dell’adeguamento automatico dell’età pensionistica alla speranza di vita.
L’ipotesi, al vaglio dei tecnici e dei decisori politici, mira a congelare i requisiti anagrafici dal 2026 al 2028, evitando l’aumento programmato nei prossimi aggiornamenti.
Non si tratterebbe di un cambio strutturale delle regole, ma di una misura a scadenza: per tre anni l’età minima per accedere alla pensione resterebbe immutata.
Cresce l’aspettativa di vita e si allunga l’età pensionabile: cosa ha deciso il Governo
La sospensione dell’automatismo legato alla speranza di vita, però, comporta conseguenze finanziarie tutt’altro che marginali. Interrompere il meccanismo significa, in sostanza, posticipare un aumento dell’età pensionabile e, di conseguenza, anticipare l’uscita di migliaia di lavoratori. Un effetto che pesa direttamente sulla spesa previdenziale e sugli equilibri di bilancio dello Stato. In questo momento storico è impossibile non prevedere l’impatto oneroso che tutto questo scaturirà sul sistema previdenziale italiano.
Le misure di flessibilità introdotte negli anni, che vanno da Quota 100 a Opzione Donna, hanno già generato un incremento significativo dei costi per l’INPS, costi che ricadono sui lavoratori. A queste si aggiungono le pressioni legate all’inflazione e alle rivalutazioni annuali degli assegni, che rendono il sistema ancora più oneroso. Il blocco dell’adeguamento, pur temporaneo, rischia di aggravare un quadro già fragile, soprattutto in assenza di una riforma strutturale del sistema pensionistico.
Si auspica una riforma del sistema pensionistico: l’INPS non riesce a sostenere i costi
Se verrà confermata, la sospensione interesserà tutti i lavoratori che matureranno i requisiti tra il 2026 e il 2028, come riportato da Brocardi.it. L’età minima per andare in pensione resterà quella attualmente prevista, senza slittamenti legati all’aspettativa di vita. È importante chiarire che non si tratterà di un anticipo della pensione, ma di un congelamento del previsto innalzamento.
Dal 2029, salvo ulteriori interventi normativi, l’automatismo tornerà attivo e l’età pensionabile potrebbe crescere ancora. In uno scenario demografico segnato dall’invecchiamento della popolazione e dal calo delle nascite, le generazioni future rischiano di pagare il prezzo di una misura concepita per il breve termine. La sostenibilità dell’intero sistema resta il nodo irrisolto sul tavolo della politica, problema che bisognerà affrontare con una precisa e strutturata riforma del sistema pensionistico italiano.