CIRCOLARE INPS – Congelate le indennità: sbarramento a 6 mesi ininterrotti di lavoro | Se hai saltato 1 solo giorno addio cedolino

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INPS (fonte logo wikicommons) - pianoinclinato.it

INPS: perdi il diritto alle indennità se hai mancato un solo giorno da lavoro. Il requisito adesso è sei mesi ininterrottamente.

Ogni anno, con l’arrivo di nuove regole, chi lavora si trova a fare i conti con cambiamenti che possono stravolgere aspettative e piani.

Non sempre è chiaro cosa serve per avere diritto a un sostegno, e spesso le novità nascondono insidie che possono lasciare molti senza niente.

Se stai pensando di affrontare una nuova fase professionale o stai valutando di lasciare un lavoro, è fondamentale conoscere bene tutte le condizioni che possono fare la differenza tra un aiuto e un’amara delusione.

Negli ultimi mesi sono state introdotte modifiche importanti, che impattano soprattutto chi ha deciso di cambiare lavoro o ha avuto interruzioni nell’attività lavorativa. Un dettaglio, anche piccolo, può compromettere tutto. Perdi le indennità INPS se sei mancato anche un solo giorno.

Circolare INPS: perdi le indennità

Se lavori e stai pensando di chiedere la Naspi, attenzione: nel 2025 sono cambiate le regole e non è più così semplice come prima ottenere l’indennità di disoccupazione, come spiega investireoggi.it.

La novità principale riguarda un doppio requisito sulle settimane di lavoro, una specie di filtro in più che l’INPS ha inserito per ridurre gli accessi. Se prima bastava aver lavorato almeno 13 settimane nell’arco degli ultimi quattro anni, ora in certi casi questa soglia si raddoppia. Per capire bene di cosa si tratta, bisogna fare un passo indietro. Proviamo a chiarire meglio il concetto.

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Lavoro (Foto di Marvin Meyer su Unsplash) – pianoinclinato.it

Ci vogliono sei mesi ininterrotti di lavoro

Il requisito classico della Naspi è sempre stato quello di aver maturato almeno tre mesi circa di lavoro nei quattro anni precedenti alla sua perdita.  Questa regola continua a valere, ma ora l’INPS ha aggiunto una seconda condizione da tenere d’occhio, soprattutto se hai lasciato il lavoro volontariamente negli ultimi 12 mesi.

In pratica, se hai deciso di dimetterti, per poter avere diritto alla Naspi devi aver lavorato almeno 13 settimane consecutive nel nuovo impiego, altrimenti perdi il diritto all’indennità. Questa nuova soglia vuole evitare che qualcuno possa “saltare” da un lavoro all’altro e, in poco tempo, beneficiare della disoccupazione senza aver accumulato un periodo minimo di contributi nel nuovo lavoro. Se invece sei stato licenziato o hai perso il lavoro per altri motivi, questo secondo requisito non si applica e vale solo il primo, quello storico delle 13 settimane negli ultimi quattro anni. Un dettaglio importante: per chi matura il diritto alla Naspi a luglio o nei mesi successivi, la domanda va presentata entro l’anno e l’erogazione segue le tempistiche ordinarie.