Cereali a colazione: per l’azienda è CRISI NERA, svende tutto al colosso italiano del dolciario | Cambio storico di etichetta

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Cereali (Foto di moerschy da Pixabay) - pianoinclinato.it

Il noto marchio di cereali per la prima colazione è in crisi. L’unica soluzione è svendere al colosso italiano del settore dolciario. 

Per decenni, sono stati i protagonisti indiscussi delle nostre colazioni. Versati in una tazza, affogati nel latte o sgranocchiati direttamente dal sacchetto: impossibile non averli amati almeno una volta nella vita. Eppure, anche i grandi nomi, quelli che sembrano eterni, a volte inciampano. E quando succede, può cambiare tutto. Anche l’etichetta.

Negli ultimi mesi, nel mondo dell’industria alimentare internazionale, si è scatenata una vera e propria rivoluzione silenziosa. Niente spoiler nei supermercati, nessun cartellone gigante o spot con slogan trionfali. Ma dietro le quinte, nei corridoi delle grandi multinazionali, è successo qualcosa che farà parlare a lungo.

Un colosso, storico e amatissimo, ha iniziato a perdere terreno. La concorrenza, i cambiamenti nelle abitudini alimentari e qualche scelta discutibile hanno portato a una flessione evidente. Le vendite sono calate, i profitti si sono ridotti e, complice un mercato sempre più affamato di fusioni e acquisizioni, è arrivata una proposta che era difficile rifiutare.

E da chi poteva arrivare, se non da un altro gigante? Ma non uno qualunque. Un nome italiano che ha fatto innamorare milioni di consumatori in tutto il mondo a colpi di nocciola, cioccolato e creatività pasticcera. Un’azienda che, pur mantenendo salde le sue radici dolciarie, sta allargando i confini del gusto anche nel mondo della colazione.

Cereali a colazione: il colosso svende

La notizia è ufficiale, come riporta anche cincodias.elpais.com: Ferrero ha acquistato WK Kellogg, l’azienda nata dalla storica scissione di Kellogg’s nel 2023. La cifra? Circa 3,1 miliardi di dollari, offerta tutta in contanti. Un’acquisizione che comprende la produzione, distribuzione e commercializzazione di alcuni tra i cereali più noti e consumati al mondo: dai Corn Flakes agli Special K.

Le azioni di WK Kellogg, da mesi in sofferenza, sono schizzate in alto appena l’accordo è stato annunciato. E non è solo questione di numeri: per Ferrero si tratta di una mossa strategica per rafforzare la propria presenza in Nord America e ampliare l’offerta con un portafoglio di marchi noti e amati da generazioni.

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Cereali in vendita (Foto di Llana su Unsplash) – pianoinclinato.it

Nuova etichetta con marchio italiano

La transazione, già approvata all’unanimità dal consiglio di amministrazione di WK Kellogg, prevede l’uscita della società dal mercato azionario per diventare una sussidiaria del Gruppo Ferrero. In altre parole: niente più incertezza, ma un cambio di rotta sotto la guida di uno dei marchi italiani più solidi e iconici del settore alimentare.

Nel frattempo, l’altro pezzo del vecchio impero Kellogg, Kellanova (proprietaria tra gli altri delle Pringles), sembra destinato a finire nelle mani di un altro colosso del dolce: Mars, l’azienda americana che produce gli M&M’s. Insomma, il mondo delle colazioni e degli snack non sarà più lo stesso. E da oggi, tra una fetta di pane e Nutella e una ciotola di cereali, ci sarà molto più Ferrero di quanto immaginiamo.