Legumi in scatola, leggi bene questi ingredienti in etichetta: non immagini cosa c’è dentro | Faresti bene a non comprarli più

Legumi in scatola (web) - pianoinclinato.it

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Ti sei mai chiesto cosa si nasconde davvero dentro quella comoda scatoletta di legumi che tieni in dispensa?

Molte voci girano, sussurri su additivi misteriosi, sale in eccesso e persino il liquido in cui sono immersi.

Forse pensi di fare una scelta sana, ma l’etichetta potrebbe rivelare sorprese inaspettate.

Scopri subito la verità su ciò che stai mangiando e perché, dopo aver letto questo, potresti ripensarci due volte prima di metterli nel carrello.

Non è solo questione di gusti, ma di salute perchè i rischi sono tanti.

Meglio freschi o in scatola?

I legumi sono un pilastro fondamentale di una dieta sana, ricchi di fibre, proteine e minerali. L’ideale, come molti sanno, sarebbe consumarli freschi di stagione o partendo dai semi secchi, da cuocere in casa. Questa scelta non solo garantisce un sapore ineguagliabile – pensiamo ai borlotti a fine estate – ma è anche più economica e riduce l’impatto ambientale legato agli imballaggi. Tuttavia, la vita frenetica spesso ci spinge verso soluzioni più rapide, e i legumi in scatola rappresentano un’alternativa comoda e pratica per assicurarsi comunque l’apporto di questi preziosi alimenti. Ma è proprio qui che sorgono i primi dubbi e le “voci negative” su cui è bene fare chiarezza. La produzione industriale dei legumi in scatola, in realtà, non è molto diversa dalla preparazione casalinga.

I piselli, ad esempio, partono spesso dal prodotto fresco, vengono sgusciati, cotti, inscatolati e sterilizzati. Per i fagioli, se lavorati da freschi, il produttore lo evidenzia in etichetta come garanzia di qualità. Per la maggior parte dei fagioli, ceci e lenticchie, la lavorazione inizia dai semi secchi, che vengono ammollati e poi cotti in acqua salata, inscatolati e sterilizzati per una lunga conservabilità. Ma attenzione agli ingredienti. Nella maggior parte dei casi, l’elenco è essenziale: legume, acqua e sale. Tuttavia, in alcuni prodotti si possono trovare l’acido L-ascorbico (E300), un antiossidante innocuo che previene l’imbrunimento, e l’E509, cloruro di calcio, un sale ugualmente innocuo. Non vengono utilizzati conservanti, dato che la sterilizzazione garantisce la stabilità del prodotto.

Liquido di conservazione dei legumi
Liquido di conservazione dei legumi- Foto di Ron Lach su Pexels-PianoInclinato.it

Occhio all’etichetta

Uno degli aspetti più dibattuti riguarda la quantità di sale. Come per molti alimenti conservati, anche nei legumi in scatola viene aggiunto sale, ma le quantità possono variare notevolmente da prodotto a prodotto. Per fare una scelta consapevole, è fondamentale controllare la tabella nutrizionale in etichetta, prestando attenzione al contenuto di sale per etto. Un altro elemento spesso trascurato è il liquido nel barattolo. Non è altro che l’acqua di cottura dei legumi, ricca di sali minerali e fibre solubili. Può essere utilizzata in minestre, ma per insalate è meglio scolarla.

Alcuni sollevano dubbi sulla presenza di tracce di sostanze provenienti dall’imballaggio, soprattutto se il prodotto è stato conservato per anni. Per la massima sicurezza, i barattoli di vetro sono da preferire. Inoltre, non dimenticare di controllare il peso sgocciolato: anche se il peso totale del barattolo è lo stesso, la quantità effettiva di legumi può variare.