CIRCOLARE INPS – La previdenza sociale ha deciso: “abboniamo 15 anni di contributi a questi lavoratori” | In pensione a 55 anni, i nuovi ‘baby’

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Il sogno di andare in pensione prima, godendosi anni preziosi, sembra spesso irraggiungibile.
Ma cosa succederebbe se la previdenza sociale decidesse di premiare una categoria specifica di lavoratori, permettendo loro di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro di ben 15 anni?
Immagina un’opportunità che rivoluziona le aspettative di pensionamento per molti.
Una notizia che ha il potere di cambiare vite, offrendo un futuro più sereno a chi ha affrontato sfide particolari.
L’INPS ha parlato, e le sue indicazioni sono chiare: un percorso agevolato verso la pensione è ora realtà per alcuni, ridefinendo il concetto di “baby pensionato”.
Buone notizie
Per molti lavoratori, il traguardo della pensione appare sempre più lontano. Tuttavia, il sistema previdenziale italiano prevede specifiche agevolazioni per alcune categorie, in particolare per coloro che convivono con determinate condizioni di salute. Il Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 503 (articolo 1, comma 8), offre la possibilità ai lavoratori iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, con una percentuale di invalidità non inferiore all’80%, di anticipare l’età pensionabile di vecchiaia a 55 anni per le donne e a 60 anni per gli uomini.
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13495/2003, ha ulteriormente chiarito che questa opportunità è valida per un’invalidità pari o superiore all’80%, includendo anche le persone con sordità prelinguale. L’invalidità da considerare è quella civile, come definita dal Decreto del Ministero della Sanità del 5 febbraio 1992. Un trattamento ancora più favorevole è riservato ai lavoratori non vedenti. Per loro, il limite di età per la pensione è fissato a 50 anni per le donne e a 55 anni per gli uomini. Questa disposizione è sancita dall’articolo 9 della Legge 218/1952 e confermata dall’articolo 1, comma 6, del Decreto Legislativo n. 503/1992, riconoscendo la specificità della loro condizione.
Ancora più agevolazioni
A queste agevolazioni sull’età si aggiungono i contributi figurativi per il prepensionamento. La Legge 23 dicembre 2000, n. 388 (articolo 80, comma 3), consente ai lavoratori sordomuti e agli invalidi per qualsiasi causa (con un’invalidità riconosciuta superiore al 74% o assimilabile) di richiedere un beneficio di due mesi di contribuzione figurativa per ogni anno di lavoro effettivamente svolto. Questo beneficio è cumulabile fino a un massimo di cinque anni di contribuzione figurativa, utili sia per il diritto alla pensione che per l’anzianità contributiva.
In pratica, questa opportunità permette a un lavoratore invalido o sordomuto di andare in pensione con cinque anni di anticipo rispetto ai requisiti ordinari. L’entrata in vigore di questa agevolazione è stata fissata al 1° gennaio 2002, ed è importante sottolineare che non riguarda i familiari di persone con handicap grave.