CONFERMATO SANITÀ – Visita medica a campione: la girano al tuo capo e ti licenzia | Dalle analisi viene fuori di tutto

Dottore (Foto di Online Marketing su Unsplash) - pianoinclinato.it
Arrivano le visite specialistiche a tradimento a favore del tuo datore di lavoro: se non vanno bene i risultati può anche licenziarti.
Nel panorama del lavoro, la salute dei dipendenti è sempre stata un argomento delicato. Le visite mediche sono per lo più considerate necessarie per garantire la sicurezza e il benessere di chi lavora.
Tuttavia, cosa accade quando la “salute” diventa un’arma nelle mani di chi gestisce un’azienda? E se, dietro una visita medica di routine, si nascondesse qualcosa che potrebbe mettere a rischio il tuo posto di lavoro?
Cosa accadrebbe se, al posto di un semplice controllo, quella visita diventasse un’occasione per scavare più a fondo nella tua vita privata? E se, senza nemmeno che tu lo sappia, quel test che ti fanno in clinica fosse utilizzato contro di te, magari influenzando il tuo lavoro?
Il confine tra il voler prendersi cura dei propri dipendenti e l’invasione della privacy è sempre più sottile. È un tema che, negli ultimi anni, sta suscitando molta preoccupazione. Alcune aziende, infatti, stanno usando pratiche piuttosto inusuali per monitorare lo stato di salute dei propri dipendenti. La domanda è: fino a che punto le aziende possono “entrare” nella nostra vita privata?
Sanità: la visita specialistica a tradimento
Tra i test più discussi c’è uno in particolare che sta creando non poca confusione Si chiama PEth ed è un esame del sangue che serve a rilevare i livelli di alcol in esso. A prima vista, potrebbe sembrare un test innocente, ma in realtà può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Perché? Perché questo test può rivelare tracce di alcol anche fino a 4 settimane prima dell’esame. Quindi, se hai bevuto qualcosa un mese fa, è possibile che questa informazione venga usata contro di te, senza che tu lo sappia.
Ma c’è di più. Non tutti i lavoratori che si sottopongono a questo test sanno esattamente cosa stanno facendo. Molti si ritrovano a fare il prelievo del sangue senza essere stati informati che sarebbe stato utilizzato per verificare il consumo di alcol. E quando i risultati arrivano, a volte le conseguenze sono pesanti: sospensione dal lavoro, riduzione dello stipendio o addirittura licenziamento. È legale tutto ciò?
Il tuo datore di lavoro può licenziarti per i risultati
Per ora accade in Finlandia, come riporta huffingtonpost.es. Riitta Työläjärvi, un’esperta medica dell’Organizzazione centrale dei sindacati finlandesi (SAK), ha messo in guardia contro questa pratica, parlando con il quotidiano Yle. Secondo lei, i lavoratori si trovano spesso a dover fare i conti con una situazione che non avevano previsto, e i test, pur non essendo un indicatore chiaro di disabilità lavorativa o rischi per la sicurezza, vengono usati come giustificazione per prendere decisioni drastiche.
“Il risultato di un test del genere non stabilisce se il dipendente sia adatto a svolgere il proprio lavoro o se rappresenti un pericolo per la sicurezza”, ha sottolineato. Eppure, nonostante questo, i risultati vengono utilizzati per penalizzare chi magari ha semplicemente avuto un comportamento che non rientra nei parametri della politica aziendale. Insomma, quando la salute diventa un pretesto per fare pressione sui dipendenti, fino a che punto le aziende hanno il diritto di entrare nella vita privata di chi lavora per loro?