ULTIM’ORA FISCO – TEMPESTA DI PEC, il 30 giugno l’ultimatum per la rateizzazione | Fallo subito o paghi in un’unica rata
Le PEC dal Fisco (Foto di Le Vu su Unsplash) - pianoinclinato.it
Fisco: migliaia di PEC in arrivo per i contribuenti. La data del 30 giugno è definitiva se vuoi rateizzare altrimenti paghi tutto assieme.
Ogni anno arriva puntuale come l’estate: la stagione delle lettere “che non ti aspetti”, e che in fondo speravi non arrivassero. Solo che stavolta non c’è il postino, ma un’email certificata che lampeggia tra le notifiche, e la scritta “Agenzia delle Entrate” fa gelare il sangue anche col ventilatore acceso.
La verità è che viviamo in un tempo dove il silenzio fiscale non esiste più. Le comunicazioni arrivano, eccome se arrivano, e spesso nel momento meno opportuno: tra una bolletta e la spesa del mese. Ma ignorarle non serve: il fisco non dimentica, e ora nemmeno ritarda.
Per chi aveva debiti in sospeso, rimandati, o sperava in una nuova occasione, il momento della verità è arrivato. E non c’è bisogno dell’arrivo del postino per capirlo: basta aprire la PEC.
Dentro, un piano, delle cifre, delle date. E soprattutto, una scadenza da non sottovalutare: il 30 giugno. Siamo agli sgoccioli se vuoi rateizzare.
Ultim’ora fisco: la data è definitiva
A ricevere queste comunicazioni sono tutti coloro che hanno chiesto di essere riammessi alla definizione agevolata, entro il termine del 30 aprile. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha iniziato a spedire i prospetti personalizzati, in cui viene riepilogato tutto: debiti inclusi, importi aggiornati, e le modalità scelte, ovvero pagamento unico o rateizzazione. Chi ha optato per le 10 rate, ad esempio, avrà scadenze da luglio 2025 fino a novembre 2027.
I moduli di pagamento sono già pronti: cartacei o scaricabili online, tramite SPID, CIE o CNS. Tutto organizzato, tutto chiaro. Ma la vera decisione ora spetta al contribuente. Perché chi non risponde o non inizia a pagare entro il 30 giugno, dovrà dire addio alla rateizzazione. E pagare tutto in un’unica soluzione.
Se vuoi rateizzare ti devi affrettare
Chiaramente non si tratta solo di un importo, grande o piccolo che sia, ma della possibilità finalmente di chiudere conti con il passato senza interessi e sanzioni. È il principio su cui si basa la rottamazione-quater, che consente di saldare solo il capitale dovuto e alcune spese minime. Una vera boccata d’ossigeno per chi è stato travolto da scadenze troppo strette o da errori a catena.
Nel frattempo, in molti attendono con ansia la rottamazione-quinques, che potrebbe spalmarli su 120 rate, cioè 10 anni. Sarebbe una svolta non solo per le tasche, ma per la serenità di chi lavora, prova a rimettersi in carreggiata e vuole farlo con strumenti sostenibili, non con la paura di sbagliare un versamento. Né di trascinarsi per sempre somme che tra interessi e sanzioni non fanno altro che crescere. Ma il tempo per decidere intanto è poco: entro il 30 giugno serve una risposta.