“Non arriva più da mesi”, esaurito l’antibiotico più comune: introvabile nelle farmacie | Per un’infezione finisci in ospedale
Antibiotico esaurito in farmacia (web) - pianoinclinato.it
Panico nelle farmacie: un farmaco essenziale, presente in quasi ogni armadietto dei medicinali, sembra essere svanito nel nulla.
La sua assenza sta creando non pochi grattacapi a medici e pazienti, con ripercussioni che potrebbero essere ben più gravi di una semplice indisponibilità.
Immaginate di non trovare più la cura per un’infezione comune, quella che fino a ieri si risolveva con una semplice prescrizione.
Cosa succede quando l’antibiotico di prima linea diventa un miraggio?
La risposta è allarmante e ci costringe a guardare con preoccupazione al futuro della nostra salute.
Tocca andare in ospedale
L’allarme è ufficiale e arriva direttamente dal Ministero della Salute: l’amoxicillina in combinazione con l’acido clavulanico, un antibiotico di largo impiego, sta vivendo una carenza prolungata che si protrarrà per tutto il 2025. La Direzione Generale della Sanità Animale (Dgsa), facendo seguito a numerose segnalazioni sia a livello europeo che nazionale, ha comunicato la temporanea indisponibilità delle formulazioni iniettabili e intramammarie di questo farmaco veterinario. La causa di questa diffusa carenza, come precisato dalla Direzione, risiede in “problemi produttivi” che non riguardano solo l’Italia, ma investono l’intero mercato europeo. Le aziende titolari delle autorizzazioni all’immissione in commercio hanno comunicato che la situazione di scarsità persisterà presumibilmente fino alla fine del prossimo anno.
Di fronte a questa prolungata indisponibilità, la nota ministeriale, firmata dal Direttore Generale Giovanni Filippini e indirizzata alla Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (Fnovi), fornisce indicazioni operative cruciali. Qualora il trattamento con la formulazione orale del farmaco, attualmente disponibile, non fosse appropriato, i medici veterinari sono chiamati a valutare la prescrizione di un medicinale veterinario alternativo. La scelta dovrà basarsi sul giudizio clinico del rapporto beneficio-rischio per l’animale paziente e tenendo scrupolosamente conto dei principi della stewardship antibiotica, ovvero dell’uso prudente e responsabile degli antibiotici per limitare il rischio di sviluppo e diffusione dell’antibiotico-resistenza, in linea con le politiche europee e nazionali e la categorizzazione AMEG.
Serve un sostituto
La Dgsa si impegna a mantenere aggiornata la categoria professionale, promettendo di “informare tempestivamente” non appena si verificherà la ripresa della commercializzazione delle formulazioni iniettabili e intramammarie a base di amoxicillina e acido clavulanico per uso veterinario. Questa situazione evidenzia una fragilità nella catena di approvvigionamento farmaceutico che, seppur riferita al settore veterinario, solleva interrogativi più ampi sulla disponibilità di farmaci essenziali anche per uso umano.
La prolungata assenza di un antibiotico così comune potrebbe costringere i medici a ricorrere a farmaci di seconda linea, con potenziali implicazioni sull’efficacia dei trattamenti e sulla gestione delle infezioni, sia negli animali che, per analogia, negli esseri umani.