Disastro INPS, anziani scippati dal bonus giovani: nuova stangata di 1400€ | Tu paghi e gli altri si godono il divano

Uomo disperato (Foto di Gerd Altmann da Pixabay) - pianoinclinato.it
Ennesima batosta per i pensionati, che devono pagare 1400 euro per darlo ai giovani. Il nuovo bonus scippa-anziani.
È l’ennesimo paradosso all’italiana: più lavori, più versi, più sei penalizzato. E se sei andato in pensione peggio ancora: ti ritrovi a fare da bancomat per altri. Intanto i benefici piovono altrove, spesso dove non te li aspetti.
Mentre migliaia di pensionati devono fare i conti con bollette alle stelle, spese mediche in aumento e assegni che non crescono da anni, o se lo fanno si tratta di due spicci, lo Stato sembra avere sempre nuovi fondi per chi è più giovane, magari disoccupato, magari alle prime armi.
La sensazione comune è che ci sia un’Italia che lavora e paga, e un’altra che gode degli sconti. Ma chi finanzia tutto questo meccanismo? Chi lo tiene in piedi? La risposta fa arrabbiare: i sacrifici di una generazione intera vengono usati per sostenere qualcun altro.
Il sistema sembra disegnato così: uno paga, un altro incassa. E se ti capita di avere già qualche capello grigio o di essere un lavoratore esperto, non solo sei fuori dai bonus, ma in certi casi li stai finanziando di tasca tua, tra trattenute e mancati aumenti.
Disastro INPS: gli anziani pagano il bonus giovani
Nel cuore della Legge di Bilancio 2025 ci sono una serie di incentivi mirati alle nuove assunzioni, con l’obiettivo di stimolare l’occupazione stabile. Tra questi spicca il Bonus giovani: 650 euro al mese per 2 anni alle aziende che assumono under 35 mai impiegati a tempo indeterminato. O un altro incentivo, dedicato ai disoccupati over 35 assunti a tempo indeterminato da piccole imprese in aree speciali (ZES).
Tutti questi bonus non sono cumulabili tra loro, ma restano comunque agevolazioni pubbliche pesanti, spesso a carico delle casse INPS o del bilancio statale, e quindi finanziate anche con i contributi versati da milioni di lavoratori e pensionati non coinvolti.
Chi finanzia i finanziamenti?
Poi c’è il bonus under 36 per la prima casa, confermato fino al 2025, e valido fino al 2027 per i mutui agevolati. In breve: i giovani sotto i 36 anni con ISEE inferiore a 40.000 euro possono ottenere mutui garantiti dallo Stato fino a 250.000 euro. Lo Stato copre il 50% della quota capitale tramite il Fondo Consap. In pratica, se il giovane non riesce a pagare, il conto lo salda il contribuente.
Il risultato è una stangata indiretta fino a 1.400 euro l’anno tra trattenute in busta paga, mancati adeguamenti pensionistici e costi che vengono scaricati sul contribuente. E mentre qualcuno cerca di far quadrare i conti, altri si godono il divano e il mutuo agevolato, magari con un contratto facilitato in un’azienda che non paga contributi pieni.