La chiamano Blu Bottle: è allerta in tutto il Mediterraneo per la medusa killer | Lunga 20 metri, ti provoca uno shock anafilattico

medusa killer

La medusa killer (foto di Irina Iriser da pexels) - pianoinclinato.it

Arriva la medusa killer: la Blu Bottle sta invadendo i nostri mari, è lunghissima è pericolosissima. Mettiti in salvo se ne avvisti una. 

Ogni estate porta con sé nuove insidie. Ma quella che sta emergendo quest’anno sembra uscita da un film di fantascienza.

Si muove silenziosa tra le onde, e non è facile scorgerla finché non è troppo tardi. Il suo aspetto è affascinante, ma non lasciarti ingannare: è un pericolo vero.

Ha già fatto parlare di sé all’estero, ma ora ha raggiunto le nostre coste. E chi ha avuto la sfortuna di incontrarla non dimentica facilmente.

Sui social circolano foto e video che fanno rabbrividire. Ma stavolta non è allarmismo: il pericolo c’è davvero, e riguarda tutti. Arriva la medusa killer, chiamata anche Blu Bottle. E se la vedi, scappa più lontano che puoi: può essere letale.

La medusa killer nei nostri mari

Il suo nome sarebbe Caravella Portoghese, ma in molti la chiamano semplicemente “Blue Bottle”, per via della sua colorazione azzurra e del corpo galleggiante a forma di bottiglia. Non è una vera medusa, ma un organismo coloniale che le somiglia molto. Eppure, i suoi tentacoli possono estendersi fino a venti metri e sono in grado di infliggere punture che causano reazioni gravissime.

Negli ultimi anni è stata segnalata sempre più spesso nel Mediterraneo: prima sulle coste spagnole, poi in Sardegna e Sicilia. Ora le autorità temono che si moltiplichino gli avvistamenti anche lungo altre coste italiane. Le sue punture provocano dolori intensi, simili a scariche elettriche, seguite da eruzioni cutanee, bolle e sintomi sistemici come vomito, ansia, svenimenti e in alcuni casi shock anafilattico.

caravella di mare
La Blu Bottle (foto di Colin Hassell da pexels) – pianoinclinato.it

Il veleno può essere letale

Il veleno della Caravella, spiega anche rescueitalia.it,  agisce sul sistema nervoso e cardiovascolare, alterando la chimica cellulare e scatenando reazioni anche gravi. Nei casi peggiori può lasciare cicatrici profonde e danni permanenti. I tentacoli, anche staccati dal corpo, restano attivi e pericolosi. Proprio per questo, chi viene punto deve evitare reazioni istintive: strappare via i filamenti può peggiorare la situazione.

Il trattamento consigliato consiste nel lavare l’area colpita con acqua di mare, mai con alcol o aceto, e nell’immergerla in acqua calda (mai bollente) per almeno 20 minuti, per neutralizzare parte delle tossine. È fondamentale agire con calma, evitare rimedi improvvisati come il bendaggio stretto o l’uso dell’urina, e rivolgersi il prima possibile a personale medico. In attesa dei soccorsi, è importante monitorare lo stato della vittima: il rischio di perdita di coscienza non è da sottovalutare.