UFFICIALE – Zecca dello Stato: “lo stamperemo di plastica”, altro che Euro digitale | Inferno agli sportelli per le ultime monete

Le monete di plastica (Foto di Shubham Dhage su Unsplash) - pianoinclinato.it
Arriva la moneta di plastica: un nuovo materiale che lascia perplessi, ma che rappresenta una vera novità. Altro che euro digitale.
Non tutti i cambiamenti arrivano con applausi. Alcuni creano code, discussioni e, giustamente, una buona dose di diffidenza.
C’è chi corre in banca, chi svuota il salvadanaio e chi cerca disperatamente le vecchie monete prima che spariscano del tutto. Sembra la trama di un film post-apocalittico, ma è molto più vicino alla realtà di quanto si possa pensare.
Le autorità parlano di innovazione, ma per molti è solo confusione. Il passaggio non sarà indolore, soprattutto per chi è cresciuto in un mondo dove il denaro aveva un certo peso. Anche letteralmente.
Intanto, agli sportelli, la tensione è alta. Stiamo per voltare pagine: altro che euro digitale, arriva la moneta di plastica.
Arriva la moneta di plastica
Il caso più clamoroso di questa svolta monetaria però arriva da un luogo che pochi conoscono ma che ha già fatto parlare di sé per scelte fuori dal comune. Parliamo della Transnistria, una striscia di terra sospesa tra Moldavia e Ucraina, che pur non essendo riconosciuta come Stato indipendente, ha una sua bandiera, un suo governo e persino una moneta tutta sua.
E nel 2014, racconta huffingtonpost.es, in un contesto economico fragile ma orgoglioso, la Banca centrale locale ha deciso di abbandonare il metallo per qualcosa di inaspettato: la plastica. Monete in polimero colorato, resistenti all’acqua, leggere, ma per molti cittadini difficili da accettare. I volti incisi sono quelli di figure storiche russe, eppure non bastano a convincere gli scettici.
I nuovi soldi colorati e leggeri
Tra loro c’è Ivan, 67 anni, pensionato di Tiraspol, la capitale, che ha condiviso un sentimento molto comune tra i più anziani, sempre stando a quanto riporta il sito citato: “Non riesco a fidarmi di una moneta che sembra un gettone. È troppo leggera, sembra finta”. Il disagio non è solo pratico, ma anche simbolico: molti vedono in quelle monete una perdita di identità, un’ulteriore frattura tra passato e presente.
Il rublo transnistriano, usato solo entro i confini di questa piccola enclave, subisce fluttuazioni continue e non ha alcun valore al di fuori. L’economia, basata su industrie ereditate dall’era sovietica, fatica a decollare in un contesto geopolitico isolato. Ma la scelta della plastica è stata difesa dalle autorità come un passo necessario verso l’autonomia e la modernizzazione. Se il futuro del denaro sarà fatto davvero di polimeri, lo scopriremo presto.