CONTROLLI PERMESSI 104 – A tappeto in tutta Italia: le spie INPS stanano i disertori, se frodi lo stato ti rovinano a vita

Controlli INPS (web) - pianoinclinato.it

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Un’ombra si allunga su chi abusa dei benefici dello Stato, una rete di controlli sempre più fitta che non lascia scampo.

Pensavate di poterla fare franca? Le “spie” sono già all’opera, pronte a scovare ogni irregolarità.

Non si tratta di semplici verifiche, ma di un’operazione capillare che mira a smascherare chi froda il sistema.

Se siete tra coloro che hanno pensato di approfittare indebitamente dei permessi, la vostra vita potrebbe prendere una piega inaspettata e irreversibile.

Insomma il prezzo da pagare per l’inganno è altissimo.

Non hai scampo

Una stretta sui controlli per l’utilizzo dei permessi Legge 104 è in atto in tutta Italia, con l’INPS che intensifica le verifiche per scovare eventuali abusi e frodi. Nonostante le credenze comuni, è fondamentale chiarire un punto cruciale: il datore di lavoro non può richiedere direttamente all’INPS (o all’ASL) una visita medica di controllo, la cosiddetta “visita fiscale”, per accertare l’uso corretto dei permessi Legge 104. Questo principio è sancito dall’articolo 5 dello Statuto dei Lavoratori, che vieta al datore di lavoro accertamenti diretti sulle assenze per infermità, demandando tale compito esclusivamente agli istituti previdenziali. Sebbene i permessi Legge 104 non siano tecnicamente considerati “malattia”, il principio generale di competenza esclusiva degli enti pubblici per i controlli sanitari sui lavoratori si applica per analogia, impedendo una richiesta diretta da parte del datore di lavoro. Tuttavia, questo non significa che l’utilizzo dei permessi sia privo di controlli. Al contrario.

Il datore di lavoro ha la facoltà (e in caso di fondati sospetti, il dovere morale e legale) di segnalare all’INPS le presunte irregolarità o gli abusi riscontrati nell’utilizzo dei permessi da parte del dipendente. Sarà poi l’INPS, sulla base di questa segnalazione e delle proprie valutazioni interne, a decidere se effettuare autonomamente delle verifiche. Queste verifiche possono riguardare sia la sussistenza dei requisiti che hanno dato diritto ai permessi (ad esempio, l’effettiva condizione di disabilità grave o la necessità di assistenza) sia la correttezza della fruizione del beneficio da parte del lavoratore. L’INPS, infatti, è l’ente preposto alla tutela della legalità e alla gestione delle prestazioni previdenziali e assistenziali, e dispone di strumenti e personale dedicato per indagare su eventuali irregolarità.

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Rischi grosso

Le conseguenze per chi viene scoperto a frodare lo Stato nell’utilizzo dei permessi Legge 104 sono estremamente severe. Oltre alla perdita immediata del beneficio, il “disertore” può incorrere in sanzioni pecuniarie salate, la restituzione di tutte le somme indebitamente percepite e, nei casi più gravi, anche in conseguenze penali. Una frode ai danni dello Stato è un reato che può avere ripercussioni durature sulla vita personale e professionale del responsabile, arrivando a “rovinarlo a vita” come recita il titolo, a causa delle implicazioni legali e reputazionali.

I permessi Legge 104 devono quindi essere utilizzati con la massima trasparenza e nel rispetto delle normative, per garantire il giusto sostegno a chi ne ha realmente bisogno e per preservare l’integrità di un sistema di welfare essenziale per la società.