APOCALISSE INPS – Accertamenti 104: ora ti inchiodano con le foto al supermercato, sguinzagliati i controllori in tutta Italia | Ti massacrano per una spesa

Violazione permessi legge 104- Foto di Jace Oner da Pexels-PianoInclinato.it
Controlli sempre più severi sui permessi 104: in caso di abuso scattano sanzioni disciplinari, licenziamento e c’è anche il rischio di beccarsi una bella denuncia.
L’attenzione del Governo verso l’uso corretto dei permessi retribuiti previsti dalla legge 104 per chi si occupa di persone disabili si è decisamente intensificata.
Le aziende, in presenza di sospetti fondati, possono incaricare investigatori privati per monitorare i dipendenti che usufruiscono di questi giorni di assenza dal lavoro per assistere un familiare disabile.
Le indagini non avvengono in modo arbitrario, ma all’interno di un quadro normativo preciso che consente di documentare eventuali abusi attraverso pedinamenti, fotografie e riprese video.
L’obiettivo è accertare se il tempo destinato all’assistenza venga realmente impiegato per questa finalità, o se venga utilizzato per attività personali del tutto estranee, come lo shopping o il tempo libero.
Permessi retribuiti legge 104: cosa può fare il datore di lavoro di fronte a sospetti abusi
Nel caso di sospetto abuso, il datore di lavoro può legittimamente incaricare un’agenzia investigativa, autorizzata a seguire il dipendente negli spazi pubblici e raccogliere prove fotografiche e audiovisive. Gli appostamenti sono leciti purché non violino la sfera privata dell’individuo, come riportato da LaLeggePerTutti.it. Non si può, quindi, seguire il soggetto presso il suo domicilio o il balcone di casa. Le riprese possono avvenire al supermercato, in palestra o al bar.
Insomma si può procedere alla registrazione ovunque cioè sia possibile dimostrare che le attività del lavoratore siano incompatibili con l’assistenza a un disabile. Le prove raccolte vengono poi formalizzate in un dossier investigativo. Il documento è utilizzabile per l’avvio di un procedimento disciplinare e, nei casi più gravi, per un licenziamento per giusta causa o per una denuncia per truffa ai danni dell’INPS.
Violazione legge 104 per assistenza disabili: cosa si rischia a livello professionale e penale
Bisogna ricordare, però, che trovarsi fuori casa mentre si usufruisce dei permessi 104 non costituisce automaticamente una violazione. Tra i compiti di chi presta assistenza ad un familiare disabile rientrano anche attività indirette, come il pagamento delle bollette o l’acquisto di farmaci. La condotta può essere sanzionata solo se il dipendente utilizza quelle ore per finalità del tutto personali e non correlate all’assistenza.
La Corte di Cassazione ha stabilito nel dettaglio che è ammesso “un breve spazio” per esigenze personali. La stessa sentenza ha anche confermato la validità del licenziamento se l’abuso mina il rapporto di fiducia con il datore di lavoro. In caso di uso improprio continuativo e grave dei permessi per legge 104, il rischio è quello di perdere il lavoro e di essere perseguiti penalmente.