AVVISO IMPORTANTE Agenzia delle Entrate: ma quali verdi, le lettere più pericolose NON hanno colore | Ti arrivano in una busta segreta

Le lettere più pericolose (Foto di Tommaso Pecchioli su Unsplash) - pianoinclinato.it
Le lettere più pericolose da parte dell’Agenzia delle Entrate non sono quelle classiche verdi, anzi, quando arrivano nemmeno te ne accorgi.
Ci sono lettere che fanno paura ancora prima di essere aperte. Non hanno colori sgargianti né loghi minacciosi, ma sanno colpire dritto dove fa più male: nel dubbio.
Non arrivano con il postino che suona tre volte, né si presentano con il timbro “urgente”. Eppure, quando compaiono cambiano l’umore della giornata.
Molti pensano che i veri problemi arrivino solo con cartelle esattoriali, le classiche buste verdi. In realtà, c’è un tipo di comunicazione ancora più insidiosa, perché arriva in silenzio, senza allarmare, ma ha lo stesso peso di un avviso ufficiale.
Ed è proprio questa la trappola: ignorarla può sembrare innocuo, ma può costarti caro. Anzi, può essere il primo passo verso un accertamento vero e proprio. E dopo si che sono dolori.
Agenzia delle Entrate: peggio della busta verde
Hai mai sentito parlare delle cosiddette lettere di compliance? Un nome tecnico che non dice molto, ma che in pratica, spiega anche informazioneoggi.it, è un avviso che ti segnala che qualcosa, nella tua dichiarazione dei redditi, non torna. L’Agenzia delle Entrate, incrociando i dati, può rilevare delle discrepanze: un reddito non dichiarato, una locazione non registrata, o semplicemente un errore formale.
Queste lettere non sono (ancora) un atto formale di accertamento, ma un modo per “invitarci” a rimediare. Se l’errore c’è, insomma, possiamo correggerlo spontaneamente attraverso il ravvedimento operoso, pagando una sanzione ridotta. Se invece siamo convinti di essere in regola, possiamo inviare documentazione a supporto e spiegazioni, attraverso canali ufficiali come il portale CIVIS o il Cassetto fiscale. Ma perché allora sono così pericolose?
Perché sono pericolose
Perché spesso il problema è che non ci si accorge nemmeno di aver ricevuto queste lettere, perché molte vengono inviate via PEC. Chi non controlla regolarmente la posta elettronica certificata rischia di superare i termini per rispondere, e allora sì che scatta l’accertamento vero, con interessi e sanzioni pieni.
Per evitare tutto questo, basta davvero poco: controllare periodicamente la PEC, leggere con attenzione eventuali comunicazioni sospette, e – in caso di dubbi – rivolgersi a un commercialista o a un CAF. Anche l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione un servizio di assistenza telefonica e sportelli dedicati per chiarire ogni situazione prima che degeneri. Rimanere informati è la mossa migliore, non farti cogliere impreparato, controlla regolarmente anche la tua mail, oltre alla cassetta delle lettere.