ALLERTA ALIMENTARE MINISTERO – Colazione chimica in tutti i supermercati: richiamato il caffè del colosso | Ecco cosa ci hanno trovato

Caffè contaminato (Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay) - pianoinclinato.it
Allerta alimentare: allarme caffè contaminato, disposto il ritiro del prodotto per seri rischi alla salute dei consumatori.
C’è chi la mattina non apre bocca prima del primo sorso. Il caffè, in Italia, è più di una bevanda: è un gesto automatico, una carezza, una scossa. Si beve a casa, al bar, in ufficio. Per qualcuno è addirittura un rito spirituale.
Peccato però che, quando quel gesto quotidiano diventa inconsapevolmente pericoloso, il risveglio rischia di diventare un incubo. Perché se c’è una cosa su cui gli italiani non sono disposti a cedere, è la sicurezza di ciò che mettono in tavola. O nella tazzina.
Parliamo sempre più spesso di alimentazione sana, etichette trasparenti, controlli rigorosi. Ma quando a finire sotto accusa è proprio il prodotto che milioni di persone consumano ogni giorno, la fiducia vacilla. E sì, stavolta è toccato proprio al caffè.
Niente allarmismi, ma massima attenzione. Perché una recente allerta alimentare del Ministero della Salute ha confermato che anche un gesto semplice come bere un caffè può comportare dei rischi, se il prodotto non è conforme ai limiti di sicurezza previsti dalla legge. Vediamo nel dettaglio.
Allerta Alimentare Ministero: caffè contaminato
La notizia è arrivata direttamente dal portale del Ministero della Salute, ed è riportata, tra gli altro, anche da fanpage.it: un lotto di caffè macinato in polvere a marchio “Happy Dì” è stato ritirato dal mercato per un rischio chimico. Il motivo? È stata segnalata la presenza eccessiva di ocratossina A, una sostanza tossica prodotta da alcune muffe, che in alte concentrazioni può essere pericolosa per la salute.
Il lotto coinvolto è identificato dal codice B26A con scadenza fissata al 26 febbraio 2027. Si tratta di confezioni da 250 grammi, vendute nei supermercati del gruppo Selex, che comprende note catene come Famila, A&O e C+C. La produzione è avvenuta nello stabilimento del Gruppo Gimoka S.p.A., situato ad Andalo Valtellino, in provincia di Sondrio.
Il rischio per la salute
Il richiamo è stato disposto in via precauzionale, ma l’indicazione è chiara: se hai acquistato una confezione appartenente a questo lotto, riportala subito al punto vendita, anche se non presenta anomalie evidenti. È una misura di tutela per evitare rischi inutili, soprattutto considerando il possibile impatto sulla salute.
Ma perché tanto allarme? L’ocratossina A è una micotossina che può svilupparsi in alimenti come cereali, frutta secca e caffè. L’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha confermato che in determinate quantità può essere cancerogena per i reni e danneggiare il DNA. Per questo motivo le soglie sono rigidamente regolamentate, e qualsiasi superamento porta a un richiamo immediato.