Truffe online, ecco la lista delle parole VIETATE sul web: NON scriverle su Google | Entrano sul conto in 30 secondi

Le nuove truffe online (Foto di B_A da Pixabay) - pianoinclinato.it
Le nuove truffe online partono da una semplice parola: attenzione alle ricerche che fai tramite Google, ti svuotano il conto.
Sembrava una giornata normale. Una tazza di caffè, una ricerca veloce su Google, magari una curiosità su animali esotici o sulle leggi di un altro paese. Poi, puff: schermata blu, conto in banca prosciugato, computer in ostaggio. Tutto per una domanda banale digitata nel posto sbagliato.
Viviamo nell’epoca in cui basta scrivere qualcosa su Google per avere mille risposte. Ma quello che non tutti sanno è che tra quelle mille risposte, ce ne possono essere alcune costruite apposta per fregarti. Ma non si tratta più del solito banner che ti promette soldi facili o l’amore eterno. Stavolta il trucco è molto più subdolo.
Il mondo delle truffe online non dorme mai, anzi: è sveglio, furbo e tecnologicamente più aggiornato di noi. Non ti chiede più di aprire allegati sospetti o di cliccare su email piene di errori di grammatica. Ti aspetta direttamente su Google, tra i risultati di una ricerca come tante.
E mentre tu cerchi qualcosa tipo “è legale avere un gatto del Bengala in Australia?”, loro sono già lì che preparano la trappola. Sì, proprio quella domanda. Apparentemente innocente, ma che apre la porta a un sistema ben più velenoso di quanto sembri.
Truffe online: quando basta una sola parola
Il trucco, informa infobae.com, si chiama SEO poisoning, e non ha nulla a che fare con l’intossicazione alimentare. È una tecnica usata dagli hacker per far comparire link-trappola tra i primi risultati di Google. Clicchi convinto di entrare in un sito affidabile, e invece scarichi (senza accorgertene) un programma che ruba password, dati bancari e in certi casi prende il controllo del tuo computer.
Uno dei più usati si chiama Gootloader, un malware tanto silenzioso quanto letale. Mentre tu cerchi di capire se puoi adottare un gatto tropicale (esattamente la frase di prima, è tutto vero) lui si prende la libertà di entrare nei tuoi documenti, leggere le tue credenziali e magari criptare tutto il tuo PC chiedendo pure un riscatto.
Le domande da non fare mai
Come ci si difende? Prima di tutto, consiglia il sito citato, non cliccare mai sui primi link sponsorizzati senza verificarli. Usa antivirus aggiornati, attiva l’autenticazione a due fattori e cambia le password con una certa frequenza (sì, anche quella che usi dal 2012). E se hai amici o familiari che digitano tutto su Google come fosse il bar sotto casa, avvisali.
Il pericolo c’è, ma non serve andare nel panico. Basta essere più furbi di chi vuole fregarti. Le truffe si evolvono, ma anche l’attenzione può farlo. Quindi, prima di cercare qualcosa di strano su Google, pensa se vuoi davvero sapere la risposta. O almeno, se vale il rischio di trovartela direttamente sul conto corrente.