Avviso Banca d’Italia a tutti i correntisti: con la “clausola floor” avete in mano una miniera d’oro | La vostra banca vi deve un mucchio di soldi

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Banca d'Italia (Foto di Talpa da Pixabay) - pianoinclinato.it

Siamo davvero al cospetto di una rivoluzione silenziosa nel mondo bancario? Immaginate di scoprire che, senza saperlo, la vostra banca vi debba una cifra considerevole.

Potrebbe sembrare fantascienza, ma una recente sentenza sta scuotendo le fondamenta del settore.

Molti correntisti potrebbero essere coinvolti, in attesa di un risarcimento inaspettato.

Questo è un richiamo all’attenzione per tutti coloro che hanno sottoscritto contratti di leasing o mutui.

State per leggere una notizia che potrebbe cambiare la vostra prospettiva finanziaria.

Risarcimenti milionari

Una recente sentenza del Tribunale di Roma, la n. 9363 depositata il 23 giugno 2025, ha riacceso i riflettori sulla trasparenza nei contratti di leasing finanziario. Il caso in questione riguardava un contratto di leasing immobiliare dove le condizioni economiche, in particolare quelle relative agli interessi, erano poco chiare. Il contratto indicava solo il TAN (Tasso Annuo Nominale), omettendo il TAE (Tasso Annuo Effettivo) e un piano di ammortamento dettagliato. Questa mancanza ha impedito al cliente di comprendere il costo effettivo dell’operazione. Il giudice capitolino ha accolto parzialmente il ricorso, dichiarando nulle le clausole sugli interessi e applicando il tasso legale in sostituzione di quello originario, in base all’articolo 117 del Testo Unico Bancario.

Questo articolo prevede che, in assenza di una chiara indicazione del tasso, si debbano applicare i tassi sostitutivi legali, noti come “tassi BOT”, calcolati sui tassi nominali minimi o massimi dei Buoni Ordinari del Tesoro emessi nei dodici mesi precedenti. Questa decisione ha avuto conseguenze notevoli per la banca coinvolta, che è stata condannata a restituire circa 869 mila euro, corrispondenti agli interessi indebitamente percepiti. Inoltre, il giudice ha disposto che la banca si facesse carico della metà delle spese legali sostenute.

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Soldi – Foto di Pixabay da Pexels-PianoInclinato.it

La controversa clausola “floor”

Non tutte le contestazioni della ricorrente hanno trovato accoglimento. Il Tribunale ha rigettato la tesi dell’usura sugli interessi di mora, ritenendo che le penali per ritardato pagamento fossero entro i limiti legali. In particolare, è stata confermata la validità della clausola “floor”, che fissava un tasso minimo del 3,37% su un leasing a tasso variabile. Questa decisione è un precedente significativo per il contenzioso bancario in termini di trasparenza contrattuale. Da un lato, rafforza le tutele per imprese e consumatori, garantendo maggiore chiarezza nelle condizioni contrattuali. Dall’altro, offre agli operatori del credito indicazioni precise su come formulare clausole valide e giuridicamente ineccepibili, riducendo il rischio di future contestazioni.

Questo verdetto evidenzia l’importanza per i correntisti di esaminare attentamente i propri contratti, specialmente quelli con clausole variabili, poiché potenzialmente si potrebbero aprire scenari di rimborso inaspettati. Se siete in possesso di un contratto con una “clausola floor”, vi consigliamo di consultare un esperto per verificare la vostra posizione.