Farmacie, non vendono più niente nemmeno con prescrizione medica: severissima la nuova legge | Medicine introvabili, si torna al Paleolitico

Farmaci-scarsi-Foto-di-Artem-Podrez-da-Pexels-PianoInclinato

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Cresce la preoccupazione dei pazienti che cercano i medicinali nelle farmacie più vicine: scaffali vuoti, prescrizioni inutili e liste d’attesa in aumento. Ecco cosa sta succedendo.

L’allarme per la scarsità di prodotti terapeutici è stato diramato: sempre più cittadini denunciano la difficoltà nel reperire medicinali essenziali, anche quando in possesso di una regolare prescrizione.

Le farmacie si trovano a dover fronteggiare una carenza diffusa che coinvolge migliaia di confezioni. Secondo gli aggiornamenti dell’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, l’elenco dei prodotti segnalati come non disponibili è in costante aggiornamento.

Le motivazioni alla base di questa crisi sono molteplici: rallentamenti nella produzione, difficoltà nel reperimento dei principi attivi, blocchi logistici o regolatori, ma anche strategie commerciali e improvvisi picchi di domanda.

Il risultato è un effetto a catena che mette a rischio la continuità delle cure, anche per patologie croniche e diffuse che necessitano di terapia continua.

Scarsità di medicinali in tutte le farmacie: si procede all’importazione da altri Paesi

Quali sono le alternative possibili? In presenza di un medicinale non disponibile, il paziente può teoricamente contare su tre opzioni: l’utilizzo di un farmaco equivalente, l’individuazione di una terapia alternativa o, nei casi più critici, la richiesta di importazione dall’estero. Bisogna, però, ricordare che nessuna di queste strade garantisce tempi brevi. Il medico di base può indicare un prodotto simile, ma non tutte le terapie prevedono sostituzioni dirette.

In assenza di farmaci equivalenti le strutture sanitarie devono inoltrare una richiesta all’AIFA per autorizzare l’importazione. Alcune Regioni hanno autorizzato le farmacie all’acquisto diretto da altri Paesi, ma si tratta di procedure complesse e costose. Intanto, chi ha bisogno resta spesso senza risposta, anche per settimane.

Medicinali-Foto-di-Anna-Shvets-da-Pexels-PianoInclinato.it
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Come verrà gestita nei prossimi mesi questa carenza di farmaci in Italia

Per cercare di arginare il fenomeno, l’AIFA ha disposto il blocco temporaneo delle esportazioni di alcuni medicinali ritenuti essenziali. L’obiettivo è evitare che le scorte nazionali vengano dirottate altrove. Facile intuire come permangano una serie di difficoltà, nonostante queste accortezze. Ad aggiungere problematiche c’è il fatto che molte segnalazioni di carenza non compaiono nemmeno negli elenchi ufficiali e vengono gestite direttamente tra farmacie, Regioni e aziende.

In caso di mancata comunicazione da parte dei titolari AIC, l’AIFA può intervenire con sanzioni, ma i tempi burocratici sono lunghi. Attualmente, per almeno una trentina di principi attivi è stato necessario ricorrere all’importazione. Un numero che continua a crescere, alimentando la frustrazione di pazienti e operatori che si vedono costretti a rifiutare le numerose richieste.