Addio diesel, decreto già firmato dal governo: da questa data non ti rifornisci più

Addio diesel (web) - pianoinclinato.it

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Un vento di cambiamento radicale sta per abbattersi sulle nostre strade, un addio che molti non si aspettavano, ma che è ormai scritto nero su bianco.

Un’era sta per concludersi, segnando un cambiamento epocale per milioni di automobilisti.

Il rombo dei motori diesel è destinato a diventare un ricordo lontano.

Un decreto governativo, firmato in queste ore, sembra tracciare un confine netto, una data da cerchiare in rosso sul calendario.

Preparati a dire addio a un’abitudine consolidata, perché il futuro della tua auto potrebbe essere già scritto.

Non si torna più indietro

Con il nuovo decreto appena approvato, si consumerà un addio definitivo alle pompe di distribuzione del Diesel. Sembra la fine di un’epoca, e la ragione affonda le radici in una situazione critica che il nostro Paese sta vivendo da tempo. La crisi economica e sociale morde sempre più a fondo, lasciando dietro di sé un’onda di difficoltà che investe anche il settore automobilistico. Non si tratta solo di un calo nelle vendite, di numeri di immatricolazioni in picchiata, ma di una difficoltà più ampia: le persone, semplicemente, non riescono più a permettersi di acquistare un’auto come un tempo.

E anche mantenere un veicolo è diventato un salasso continuo, tra assicurazioni, bollo, pedaggi, ticket e le sempre possibili multe. Ma, tra tutte queste voci di spesa, ne spicca una in particolare, quella più inevitabile di tutte: il carburante. Senza, l’auto resta ferma. Eppure, i prezzi di benzina e diesel non fanno che aumentare, gravati da un peso ulteriore che non dipende direttamente dal costo del combustibile in sé: le accise. Queste tassazioni, che orbitano attorno al prezzo finale che paghiamo al distributore, sono obbligatorie e fanno lievitare notevolmente la spesa finale. Quando facciamo il pieno, insomma, non paghiamo solo il carburante.

diesel (web) - pianoinclinato.it
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La strategia delle accise

Le indiscrezioni parlano di una possibile svolta, una manovra che, nell’arco di cinque anni, potrebbe portare a un riallineamento dei prezzi dei carburanti verso il basso, agendo proprio sulle accise. Tradotto in termini pratici, però, questo significherebbe un aumento del costo del diesel rispetto alla benzina. In questa ridefinizione delle quote, se le aliquote sulla benzina dovessero scendere, quelle sul diesel inevitabilmente salirebbero, in un’ottica di compensazione tra le due tipologie di carburante.

Questo avvicinamento forzato porterebbe inevitabilmente a un aumento del costo del gasolio, rendendolo meno conveniente e decretando, di fatto, un addio annunciato. È in questo contesto che si inserisce il ‘decreto idi di Marzo’, come qualcuno ha iniziato a definirlo, con un riferimento storico che non suona affatto casuale, considerando il periodo attuale in cui questa decisione cruciale prende forma.