ULTIM’ORA GOVERNO – Passa la nuova legge: aumenti di stipendio per tutte le categorie di lavoratori, aziende obbligate dal decreto | Soldi sicuri

Gender Pay Gap

Gender Pay Gap- Foto di Andrea Piacquadio da Pexels-PianoInclinato.it

Da giugno 2026 l’obiettivo è chiaro: si punta a colmare i divari retributivi. Ecco cosa cambia per le assunzioni, i salari e il gender gap.

Una svolta epocale nel mondo del lavoro si profila all’orizzonte: dal 7 giugno 2026, in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, entrerà in vigore la nuova normativa sulla trasparenza salariale.

In Italia, il recepimento della Direttiva UE 2023/970 prevede un profondo cambiamento nelle politiche retributive aziendali, come riportato da IlSole24Ore.

In pratica ogni annuncio di lavoro dovrà indicare chiaramente la retribuzione iniziale o la fascia di riferimento prima ancora del colloquio.

Inoltre, i lavoratori avranno diritto ad accedere ai criteri con cui vengono determinati gli stipendi, le promozioni e le progressioni di carriera.

Disparità salariale: trasparenza sugli stipendi e rapporto sul gender pay gap da giugno

Le aziende dovranno garantire piena accessibilità alle informazioni sui salari medi, disaggregati per genere e mansione equivalente. In questo modo si punta a ridurre il divario retributivo di genere che, secondo gli ultimi dati Inps, in Italia si attesta ancora intorno al 20%. Il recepimento della Direttiva comporterà per le aziende obblighi stringenti, senza distinzione di dimensioni o settore. Ogni datore di lavoro dovrà garantire che il sistema retributivo adottato sia neutro rispetto al genere, oggettivo e verificabile. Secondo l’avvocato del lavoro Ornella Patané, le imprese dovranno rivedere i propri meccanismi salariali e implementare strumenti di monitoraggio e comunicazione.

Dal 2027, le realtà con oltre 250 dipendenti dovranno pubblicare un rapporto sul proprio gender pay gap. Se il divario salariale medio tra uomini e donne risulterà pari o superiore al 5% e non sarà giustificato, sarà obbligatorio avviare una valutazione congiunta con i sindacati. Ci sarà poco tempo per adeguarsi e cambieranno le cose anche in fase di selezione. Non sarà più possibile chiedere ai candidati la loro precedente retribuzione, per evitare distorsioni nei nuovi contratti.

Disparità Salariale
Disparità salariale- Foto di Vanessa Garcia da Pexels-PianoInclinato.it

Cosa cambierà praticamente con la nuova legge sulla parità salariale in Italia

Secondo la Confederazione europea dei sindacati (CES), l’applicazione della nuova direttiva potrebbe tradursi in un incremento medio di 700 euro annui nelle retribuzioni delle lavoratrici europee. In Italia, il beneficio si prospetta ancora più rilevante, visti i divari attualmente registrati. L’effetto sarà visibile sia nei nuovi contratti che nelle revisioni di quelli esistenti.

Dovrà essere applicata maggiore chiarezza sugli elementi fissi e variabili della retribuzione. Per i dipendenti, sarà finalmente possibile chiedere un confronto tra il proprio stipendio e quello di colleghi con pari mansioni. La normativa, già operativa in Francia e in fase di implementazione in Paesi come la Svezia, rappresenta un cambiamento strutturale molto importante.