“Nemmeno un euro ai correntisti”: La banca del Nord Italia fa una carneficina | Migliaia di persone rimaste povere dopo il fallimento

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Banca (Foto di Qubes Pictures da Pixabay) - pianoinclinato.it

Correntisti che perdono tutti i soldi: un incubo diventato realtà dopo il fallimento della nota banca del Nord Italia. 

Immagina  di entrare in banca come fai sempre  e scopri che il tuo conto è stato svuotato. Non da un truffatore, ma dalla banca stessa.

È lo scenario che hanno vissuto migliaia di correntisti. Persone comuni, famiglie, imprenditori. Un vero incubo diventato realtà.

Negli ultimi anni ci siamo abituati all’idea che il nostro denaro in banca sia sicuro. Eppure, quello che è successo a una nota banca del nord Italia dimostra quanto fragile possa essere questa certezza.

A seguito di una crisi interna, questa banca è entrata in amministrazione straordinaria. Da lì in poi, per molti clienti è iniziato un vero calvario: niente soldi. Addio. Ma come è accaduta una simile catastrofe?

Conto corrente svuotato: la banca è fallita

Intanto chiariamo una cosa:  i conti correnti fino a 100.000 euro sono stati tutelati. Però tutto ciò che andava oltre quella cifra si è semplicemente dissolto. Non sparito, certo. Ma trasformato. I correntisti si sono ritrovati con obbligazioni imposte d’autorità, senza possibilità di scelta. In pratica, i loro soldi sono diventati debiti della banca stessa, con scadenze lontane e condizioni penalizzanti. Per esempio, come riporta investireoggi.it, chi aveva tra i 100.000 e i 300.000 euro ha visto il proprio conto trasformato in obbligazioni in scadenza nel 2022. Tra i 300.000 e 1.000.000 di euro? Scadenza nel 2024. Oltre il milione? Nel 2026. Ma poi è arrivato l’ennesimo colpo di scena.

A un passo dalle prime scadenze  è arrivata la mazzata: niente rimborsi in contanti. Le obbligazioni sono state trasformate in Titoli di Stato a lunghissimo termine, con interessi ridicoli.

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Tasche svuotate (Foto di Ferdinand Herndler da Pixabay) – pianoinclinato.it

Ennesima batosta per i correntisti

In pratica chi aspettava denaro nel 2022 dovrà attendere il 2032 per ricevere – se tutto andrà bene – il proprio capitale, al tasso dell’1%. Ma il peggio è toccato a chi aveva somme più alte: i conti tra 100.000 e 300.000 euro saranno rimborsati nel 2037 al tasso dell’1,5%. Quelli oltre il milione? 2042, al tasso dell’1,75%. E non finisce qui: questi titoli non possono nemmeno essere venduti liberamente. Non esiste un mercato regolamentato dove monetizzarli.

Chi è la protagonista di questo disastro? L’ex Banca CIS, oggi ribattezzata Banca Nazionale Sammarinese.  Formalmente, è controllata al 100% dalla Banca Centrale. Ma il fallimento è stato scaricato sui risparmiatori, mentre lo Stato ne ha assorbito il debito trasformandolo in obbligazioni di fatto invendibili. Una “carneficina” finanziaria che mette angoscia perché ci porta a pensare “e se capitasse a me?”.