TERREMOTO PARTITE IVA, il Fisco sta controllando a tutti questo dato: milioni di euro di multe erogate

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Controlli sui documenti (Foto di Chris Stermitz da Pixabay) - pianoinclinato.it

Partite Iva sotto la lente di ingrandimento del Fisco: fioccano le multe per chi non è in regola con un certo dato. 

Nelle ultime settimane moltissimi lavoratori con  partita IVA si sono visti recapitare strane lettere dall’Agenzia delle Entrate.

Al momento richieste di spiegazioni, chiarimenti, documenti. E tutte con un punto in comune: un dato ben preciso che, a quanto pare, ha fatto scattare l’allarme.

Non servono migliaia di euro evasi o strane manovre. Si parla di una cosa che potrebbe sembrare di poco conto, ma non lo è. E chi è finito nel mirino del Fisco si è ritrovato a dover dimostrare di essere in regola anche se pensava di esserlo.

Cosa più grave, questi controlli non arrivano con tanto di squilli di tromba. Ovvero, nella stragrande maggioranza dei casi, nessuna comunicazione preventiva, nessun avviso. Si muovono in silenzio, incrociando dati che hai magari dimenticato di avere. E quando ti contattano, potrebbe essere per te già troppo tardi. Ma cosa stanno controllando? E perché rischi una multa?

Terremoto Partite Iva: fioccano le multe dal Fisco

Il fatto è che il campo delle Partite Iva è un campo minato. A volte basta una piccola disattenzione, un reddito che si somma a un altro. Una situazione patrimoniale non aggiornata. Oppure un errore del tuo sostituto d’imposta. Ma quando succede, è tutto sulle tue spalle.

Hai scelto un regime agevolato, quello che ti fa risparmiare qualcosa e ti semplifica la vita? Tutto è molto bello, finché non arriva la richiesta di “ulteriori accertamenti”. E lì inizia il vero problema.

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Partite Iva (Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay) – pianoinclinato.it

Il Fisco vuole verificare tutto

Il Fisco sta controllando proprio le Partite Iva a regime forfettario, quelle semplici e agevolate, che permettono di pagare meno imposte. Negli ultimi mesi, come fa sapere brocardi.it,  l’Agenzia delle Entrate ha intensificato i controlli  soprattutto sull’anno d’imposta 2021. Chiedendo fatture, estratti conto, movimenti bancari. Vogliono capire se avevi davvero diritto a usare quel regime. E se qualcosa non torna, ti ricalcolano imposte, IVA e magari arrivano anche le sanzioni.

A far scattare l’allarme, avvisa il sito citato, sono state delle “incongruenze tra i redditi dichiarati nel quadro LM e le Certificazioni Uniche ricevute dai committenti. Anche se queste CU non erano più obbligatorie per i forfettari fino a poco tempo fa, molti sostituti d’imposta hanno continuato a trasmetterle, dando luogo a fraintendimenti”. Per fare un esempio concreto: se nel 2020 hai ricevuto più di 30.000 euro da lavoro dipendente o pensione, probabilmente non potevi aderire a quel regime. Ma magari nessuno te l’ha detto. E ora, arrivano i controlli. E forse le multe.