Ultim’ora sanzioni a cascata: tutte le Partita IVA colpite | Il commercialista ha fatto i danni

Partita IVA (Foto di Steve Buissinne da Pixabay) - pianoinclinato.it
Arrivano le multe per i possessori di Partita IVA, tutto per colpa degli errori del commercialista. E adesso chi paga i danni?
Capita a molti di affidarsi a un esperto per gestire la contabilità della propria attività.
Il commercialista è la persona a cui ci si rivolge per dormire sonni tranquilli, sapendo – o sperando – che sarà lui a occuparsi delle scadenze fiscali e di tutti gli aspetti burocratici.
Ma cosa succede quando, nonostante la sua esperienza, il commercialista commette un errore? Beh, la tranquillità si trasforma velocemente in stress, e le cose si complicano.
Un piccolo sbaglio può infatti causare molti problemi, soprattutto quando si tratta di dichiarazioni fiscali importanti. Pensiamo ad esempio alle Partite IVA. Un errore può costare caro, molto.
Partite IVA: fioccano le multe
Immagina di scoprire che la dichiarazione IVA della tua attività non è stata inviata in tempo, magari proprio per colpa di un errore del commercialista. A quel punto, non solo ti trovi a dover affrontare una multa, ma anche la preoccupazione di come tutto ciò influirà sul tuo bilancio. E quando parliamo di IVA, stiamo parlando di numeri che pesano.
Anche se il commercialista è la persona che segue il tutto, la responsabilità finale resta comunque sempre tua. Questo significa che se non rispetti le scadenze, anche involontariamente, possono arrivare sanzioni, e non sono mai una buona notizia.
Un piccolo errore che si può correggere
Le sanzioni per la dichiarazione IVA tardiva sono una realtà con cui molti titolari di partita IVA si sono dovuti confrontare. Ma non è tutto perduto: c’è un modo per limitare i danni. Se la dichiarazione IVA viene trasmessa in ritardo, la legge prevede il ravvedimento operoso, un modo che ti permette di sanare la tua situazione pagando una multa più leggera.
Parliamo di un massimo di 90 giorni dalla scadenza, che ricordiamo essere stata il 30 aprile 2025. Puoi quindi trasmettere la dichiarazione IVA fino al 29 luglio 2025, senza che venga considerata “omessa”. Certo, ci saranno comunque delle sanzioni, ma se agisci in tempo, grazie al ravvedimento operoso, la situazione può essere risolta con un costo molto inferiore. Che può andare da un minimo di 250 euro fino a un massimo di 2.000 euro, a seconda di quanto tempo dopo la scadenza hai trasmesso la dichiarazione. Quindi, se anche il tuo commercialista ha dimenticato la scadenza, sei sempre in tempo a metterti in regola. Anche un errore piccolo può costare caro, ma grazie al ravvedimento operoso c’è una possibilità di sistemare tutto.