Supermercato, Giorgetti conferma, “arriva la spesa di inclusione” | Compra oggi e paghi quando hai i soldi

La spesa di inclusione (foto di Kampus Production da pexels) - pianoinclinato.it
Arriva la spesa di inclusione, dove puoi comprare oggi ciò che ti serve e pagare domani. Un nuovo aiuto per le famiglie in difficoltà?
Il Governo italiano ha davvero avviato una nuova misura chiamata “spesa di inclusione”? A sentirla così, sembra una di quelle iniziative pensate per aiutare le famiglie in difficoltà o per rendere la vita un po’ più semplice nei momenti di rincari. Ma di cosa si tratta davvero?
Potrebbe essere una nuova misura che consente di fare la spesa oggi e pagarla domani, con calma. Un’idea che, a prima vista, sembra quasi geniale. Un modo per dare fiato al portafoglio, insomma.
Potremmo chiamarla spesa intelligente, ma come funziona? In pratica, si fa la spesa, si esce dal supermercato senza tirare fuori un euro, e solo dopo qualche giorno – o settimana – arriva il momento del conto.
Ma perché mai dovremmo ritardare il pagamento di pasta, latte e verdure? Non è un televisore da mille euro, né un viaggio dall’altra parte del mondo. È davvero così conveniente come sembra? Scopriamo di cosa si tratta.
Comprare ora, pagare dopo
Se pensi che si tratti di una nuova misura del Governo o di un progetto sociale è, in realtà, un fenomeno già ampiamente diffuso all’estero: il Buy Now, Pay Later (compra ora, paga dopo). Una formula di pagamento che fino a poco tempo fa serviva per acquistare prodotti costosi, e che oggi si applica sempre più anche alla spesa quotidiana. Il che a ben vedere potrebbe non essere un bene.
Negli Stati Uniti e in altri Paesi europei, come anche in Italia, piattaforme come Klarna, PayPal o Apple Pay Later permettono di suddividere anche pochi euro in più rate. Una pagnotta oggi, tre mini-rate domani. Un vantaggio? Per qualcuno sì, ma per tanti è diventato l’unico modo per arrivare a fine mese. Il problema è che, quando cominci a rateizzare anche le cipolle, è difficile capire dove finisce la comodità e inizia la necessità, come fa notare anche consumerismo.it.
Un nuovo modo di fare la spesa
Il punto infatti non è tanto il meccanismo in sé, quanto l’uso che se ne fa. Quando milioni di persone scelgono questa modalità non per convenienza, ma per necessità, vuol dire che qualcosa si è rotto. Il debito personale, che un tempo si contraeva per cambiare macchina o sistemare casa, oggi entra nel carrello della spesa insieme ai biscotti e al caffè.
Non è facile dire se questo sia giusto, ma sicuramente porta ad una considerazione. Se per vivere dobbiamo continuamente anticipare il futuro, pagando dopo quello che non possiamo permetterci oggi, forse non abbiamo davvero trovato un modo per stare meglio. Abbiamo solo imparato a posticipare il problema.