ULTIM’ORA – Scoperto il primo super computer della storia: ha 2.000 anni e funziona ancora | Ecco come facevano a costruire le Piramidi e il Colosseo

Le piramidi (Foto di Pete Linforth da Pixabay) - pianoinclinato.it
Il primo computer è molto più antico di quanto pensassimo: ha ben 2000 anni e soprattutto funziona ancora. L’incredibile scoperta.
Oggi ci basta un clic per avviare un algoritmo, un’app o un’intelligenza artificiale. I computer fanno parte della nostra quotidianità, ma non è passato poi molto tempo da quando tutto questo sembrava fantascienza.
Negli anni ’40 del Novecento, i primi calcolatori elettronici occupavano intere stanze, erano lenti e complicati da usare. Oggi sono diventati invisibili, integrati nei nostri telefoni, nelle auto, perfino nei frigoriferi.
Ogni generazione crede di vivere al massimo del progresso, convinta che il vero “salto tecnologico” sia il proprio. Eppure, ci sono scoperte che riescono a ribaltare completamente questa idea.
Per esempio: cosa penseresti se ti dicessero che il primo computer non ha 80 anni, ma più di 2.000? È possibile? E soprattutto: chi lo ha costruito? L’incredibile scoperta.
Scoperto il primo computer della storia
Tutto è cominciato per caso, oltre un secolo fa, al largo di una piccola isola greca. Alcuni pescatori, racconta greenme.it, intenti a recuperare spugne, hanno trovato tra i resti di un antico relitto una strana massa di bronzo, ossidata e apparentemente senza valore.
Nessuno poteva immaginare che stavano per toccare con mano il più misterioso strumento tecnologico dell’antichità. Il primo supercomputer, vecchio di secoli.
Un meccanismo incredibile e preciso
Oggi lo conosciamo come Meccanismo di Anticitera: una macchina dalle dimensioni modeste, simile a una scatola da scarpe, ma capace di prevedere con estrema precisione le fasi lunari, le eclissi, i movimenti del Sole e dei pianeti, persino le date delle Olimpiadi greche. Il tutto grazie a ingranaggi miniaturizzati, ruote dentate perfettamente incastrate e calcoli matematici avanzatissimi. Chi lo ha progettato non aveva bisogno di chip o di batterie. Bastava girare una manovella e il dispositivo faceva il resto. La sua complessità è tale che per secoli nessuno ha capito come funzionasse. Solo con le moderne tecnologie si è riusciti a ricostruire (in parte) il suo funzionamento.
Non serviva alla navigazione, come si pensava all’inizio, ma era un calendario astronomico avanzatissimo, probabilmente usato per scopi scientifici o religiosi. Alcuni studiosi ipotizzano che possa essere stato costruito a Siracusa o a Rodi, forse su progetto di un genio come Archimede. Questa scoperta ha riaperto un grande interrogativo: e se l’antichità fosse stata molto più tecnologica di quanto ci hanno raccontato? Il Meccanismo di Anticitera, oggi esposto ad Atene, non è solo un reperto: è la prova che l’ingegno umano non ha età, e che forse abbiamo ancora molto da scoprire sul nostro passato.