UFFICIALE AGENZIA ENTRATE – Addio buste verdi, basta una firma qui e vanno subito in prescrizione | La nuova legge salva pensionati

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La firma (Foto di Florian Pircher da Pixabay) - pianoinclinato.it

Novità per chi ha a che fare con l’Agenzia delle Entrate: da oggi se firmi in questo modo puoi dire addio alle temute buste verdi, vanno in prescrizione.

C’è una busta che nessuno vuole ricevere. Non è né una pubblicità, né un invito a cena. Arriva silenziosa, spesso verde, sempre scomoda. Appena si apre la cassetta della posta e la si intravede, lo stomaco si chiude. È l’avviso dell’Agenzia delle Entrate.

Non serve nemmeno leggerla tutta. Basta l’intestazione per intuire che dentro c’è una richiesta, quasi sempre di denaro. Tributi, sanzioni, arretrati: ogni parola pesa come un macigno. E per molti, soprattutto pensionati o famiglie con reddito medio-basso, è l’ennesimo colpo al portafoglio.

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione è temuta quanto un controllo a sorpresa. Nessuno è contento di averci a che fare. Spesso non è nemmeno chiaro perché si debba pagare, ma si firma e si obbedisce, anche per paura di conseguenze peggiori. Pignoramenti, fermi, ipoteche: bastano solo queste parole per mettere ansia.

Eppure, da oggi, qualcosa cambia. E per una volta, a favore del contribuente. Dietro l’apparente rigidità della macchina fiscale, spunta una possibilità interessante: far scadere le cartelle con una semplice firma, senza più angosce inutili. E non è un trucco: è legge.

Agenzia delle Entrate: con una firma addio buste verdi

La cartella esattoriale, cosa che forse non tutti sanno, deve seguire regole precise. Una volta notificata, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha solo un anno di tempo per avviare un’esecuzione forzata. Se non lo fa, spiega brocardi.it, deve inviare un nuovo avviso, e da quel momento scattano altri 5 giorni prima che possa muoversi di nuovo. Ma se nel frattempo il debito è caduto in prescrizione? Il contribuente può bloccare tutto, anche in extremis.

Ogni tributo ha un termine di prescrizione diverso: 3 anni per il bollo auto, 5 anni per IMU e TARI, 10 anni per IRPEF e IVA. Se passano questi anni senza riscossione attiva, il debito non può più essere preteso. E con la nuova normativa, firmare la ricezione della cartella può diventare il primo passo per lasciarsela alle spalle.

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Mettersi in regola (Foto di Steve Buissinne da Pixabay) – pianoinclinato.it

E se invece vuoi metterti in regola

Per chi invece vuole mettersi in regola, c’è la rateizzazione: bastano rate da almeno 50 euro per sospendere pignoramenti, fermi e perfino le ipoteche (in parte o del tutto). La prima rata blocca tutto, e da lì il contribuente può riprendere fiato.

È una riforma importante, soprattutto per i pensionati e per chi ha arretrati vecchi e incerti. Finalmente, dopo anni passati a ignorarla o a nasconderla sotto una pila di bollette, ora la famigerata busta verde potrebbe diventare quasi  innocua. O almeno, non più da brividi.