TARI, cambia tutto: arriva il sistema RENTRI, obbligatorio digitalizzare pure la monnezza | 3.000€ di multa se dimentichi di farlo
Multa TARI, foto di Andrea Piacquadio da Pexels-PianoInclinato.it
Sanzioni salate e obblighi per la gestione dei rifiuti: ecco quali sono le nuove regole vincolanti per il pagamento della TARI attraverso il nuovo sistema digitale.
Con l’introduzione del Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI), la gestione dei rifiuti in Italia cambia radicalmente e gli italiani devono mostrarsi pronti.
La misura, promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, obbliga a digitalizzare ogni fase della movimentazione dei rifiuti, dai registri ai formulari.
Non si tratta di un semplice aggiornamento tecnico, ma di una vera rivoluzione nel mondo della gestione dei rifiuti che impone l’uso di strumenti digitali avanzati e certificati.
Tutti i Formulari di Identificazione dei Rifiuti (FIR) dovranno essere digitali entro il 13 febbraio 2026, così come i registri di carico e scarico, come riportato da Aruba.it.
Gestione digitale dei rifiuti: le imprese hanno l’obbligo di adeguarsi
Tante sono le novità previste dal nuovo sistema digitale. I documenti dovranno essere firmati con firma elettronica qualificata e conservati digitalmente con marca temporale per almeno tre anni. Il mancato adeguamento può portare a sanzioni pesanti, fino a 3.000 euro, soprattutto in caso di gestione non conforme di rifiuti pericolosi. Dal 15 dicembre 2024 l’iscrizione al RENTRI diventa obbligatoria per categorie molto ampie di soggetti, non solo grandi imprese. Rientrano nell’obbligo anche hotel, officine meccaniche, carrozzerie, imprese edili, farmacie, centri medici ed estetici, artigiani e tutti i produttori iniziali di rifiuti pericolosi. Inoltre, le aziende che producono rifiuti non pericolosi ma impiegano più di dieci dipendenti sono tenute all’adeguamento.
L’obbligo è scaglionato nel tempo, ma i limiti di adeguamento non sono infiniti. L’intero processo di iscrizione avviene online tramite SPID o CNS, e richiede fin da subito l’adozione di una gestione documentale strutturata e conforme. Anche piccoli errori o ritardi nella trasmissione dei dati possono comportare pesanti sanzioni. L’obiettivo è quello di rendere più trasparente l’intera filiera e prevenire lo smaltimento illecito dei rifiuti.
Firma elettronica e conservazione in archivio: le regole da rispettare per il nuovo pagamento della TARI
Per rispettare le nuove disposizioni non basta una semplice connessione internet. Serve una struttura digitale che garantisca la compilazione corretta dei documenti, la firma elettronica qualificata, la marca temporale e la conservazione a norma. I FIR e i registri, una volta completati, devono essere conservati digitalmente per almeno tre anni dalla loro ultima annotazione.
Bisogna quindi mettersi in regola il prima possibile sfruttando gli strumenti digitali che sono già a disposizione dell’azienda o procurandosene di nuovi per snellire il nuovo processo di gestione dei pagamenti.