83 giorni al buio: non siamo in Norvegia ma nel nord Italia | Quando ti arriva la bolletta piangi

città buio

Città al buio (Foto di donterase da Pixabay) - pianoinclinato.it

Pochi sanno che in un posto nel nord Italia il sole scompare per 83 giorni l’anno. Qui si vive costantemente con le luci accese, anche di giorno.

Ci sono posti dove l’inverno è solo una stagione. E poi ce ne sono altri dove è un test di resistenza psicologica.

Il sole, in certi angoli d’Italia, non è un’abitudine. È un ricordo. Una leggenda tramandata dai nonni, con la voce rotta dall’emozione: “Io una volta l’ho visto…”.

E appunto, non stiamo parlando del Circolo Polare Artico, né di qualche villaggio finlandese dove si beve caffè al chiaro di luna a mezzogiorno.

Questa storia di luce negata, malinconia e ingegneria creativa si svolge proprio qui, nel cuore delle Alpi italiane. Dove, tra l’11 novembre e il 2 febbraio, il sole sparisce. E non è una metafora. Hai presente il film 30 giorni di buio? Ecco, qui sono 80.

In nord Italia 83 giorni di buio all’anno

Siamo in Piemonte, nel minuscolo borgo di Viganella, frazione del comune di Borgomezzavalle, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola. Pochi abitanti, case addossate alla montagna e un problema non da poco: per 83 giorni all’anno, il sole non arriva mai a baciare il paese. Colpa dei ripidi versanti che lo circondano, che fanno da ombra portante per quasi tre mesi.

Ma ecco il colpo di scena: nel 2006, gli abitanti hanno deciso che no, vivere come vampiri non faceva per loro. E così hanno detto: “Se il sole non viene da noi, saremo noi a portarlo qui”. Come? Con uno specchio gigante di 40 metri quadrati. Posizionato a oltre 1000 metri d’altezza, comandato da un sistema computerizzato, riflette la luce del sole direttamente sulla piazza principale del paese.

specchio viganella
Il paese (fonte Facebook @quelchenonsapevi) – pianoinclinato.it

Qui il sole si vede dopo 3 mesi

Progettato dall’architetto Giacomo Bonzani, leggiamo su geopop.it, questo “sole artificiale” pesa circa 11 quintali ed è ancorato su un basamento in cemento armato. Un’operazione da circa 100.000 euro, ma che ha fatto il giro del mondo come simbolo di ingegno e tenacia montanara. La superficie riflettente ruota lentamente per seguire il sole e garantire almeno sei ore di luce al giorno anche quando, in teoria, lì non dovrebbe esserci alcuna luce.

Certo, mantenere una struttura simile non è semplice né economico, e non sempre è stata in funzione in modo continuativo. Ma resta un esempio luminoso (è il caso di dirlo) di come affrontare con creatività un limite che sembrava insormontabile. A volte basta davvero cambiare punto di vista. O inclinarlo con precisione millimetrica.