ARERA CONFERMA: chiudiamo i rubinetti in queste città; la decisione è definitiva | Per fare una doccia devi andare in palestra

Rubinetto-chiuso-Foto-di-Curtis-Adams-da-Pexels-PianoInclinato.it

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Il caso Calabria riaccende la battaglia sull’acqua pubblica: la denuncia del Codacons e l’intervento dell’Arera infiammano gli animi dei cittadini italiani.

La Calabria finisce sotto i riflettori per una vicenda che potrebbe creare un precedente a livello nazionale. La società Sorical, incaricata della gestione del servizio idrico regionale, ha comunicato l’intenzione di procedere con limitazioni o sospensioni dell’erogazione dell’acqua per gli utenti morosi.

La decisione ha provocato una dura reazione da parte del Codacons, che ha formalizzato una diffida legale attraverso il vicepresidente nazionale Francesco Di Lieto, come riportato da Lacnews24.

Nel documento l’associazione definisce la misura come una possibile violazione di principi costituzionali fondamentali, in particolare dell’articolo 340 del Codice Penale che punisce l’interruzione di pubblico servizio.

Il Codacons sottolinea che l’acqua è un bene essenziale e che la sospensione, anche parziale, non può essere giustificata da motivazioni economiche, soprattutto se a farne le spese sono cittadini in condizioni di fragilità sociale ed economica.

Sospensione erogazione acqua ai clienti morosi: scoppia la polemica

A sostegno della propria posizione, il Codacons richiama la normativa ARERA, che prevede il diritto a 50 litri di acqua al giorno per ogni abitante anche in caso di morosità. Una quantità definita come “minimo vitale”, necessaria per la sopravvivenza e l’igiene. Secondo l’associazione, Sorical non può aggirare questo vincolo e invita i sindaci dei comuni coinvolti ad emanare ordinanze urgenti per impedire ogni tipo di sospensione.

Le soluzioni proposte includono rateizzazioni più flessibili, utilizzo di fondi di solidarietà per le famiglie in difficoltà e compensazioni tra crediti e debiti con gli enti locali. Qualora Sorical dovesse procedere comunque, il Codacons è pronto a ricorrere alla magistratura, chiedendo persino il sequestro preventivo degli impianti e segnalando la questione ad ARERA e Antitrust, ipotizzando un abuso di posizione dominante nel settore.

Erogazione-acqua-Foto-di-MART--PRODUCTION-da-Pexels-PianoInclinato.it
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Il Codacons insorge in Calabria: i cittadini non sono tutelati rispetto alla gestione pubblica dell’acqua

Interpellato telefonicamente, il vicepresidente Francesco Di Lieto ha chiarito che la battaglia non riguarda gli allacci abusivi, ma le persone in reale difficoltà. Di Lieto accusa Veolia, ex socio privato di Sorical, di aver ricevuto fondi pubblici regionali per investimenti mai effettuati.

Il vicepresidente richiama anche il referendum del 2011, in cui gli italiani si sono espressi a favore della gestione pubblica dell’acqua evidenziando come non si sia messa in pratica la volontà dei cittadini italiani. Il messaggio finale di Di Lieto è netto: se l’acqua viene trattata come una merce, un domani potremmo arrivare a pagare una tassa per l’aria che respiriamo.