Conto corrente, da ora ADDIO VERSAMENTI contanti: scattano i controlli anche se metti due spicci | Tieni i soldi sotto al materasso

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Versamento in contanti (Foto di Jaroslav Moravcik da Pixabay) - pianoinclinato.it

Basta versamenti in contanti sul conto corrente, i controlli saranno a tappeto ed è facile che arrivi anche qualche multa. 

Il conto corrente è uno strumento ormai indispensabile nella vita di tutti i giorni perché ci permette di gestire il denaro in modo semplice, comodo e sicuro anche da casa. E soprattutto,  senza bisogno di girare con troppi contanti in tasca.

Utile per effettuare pagamenti, ricevere bonifici, addebitare bollette senza dover fare interminabili code agli sportelli, ci consente anche di monitorare le nostre entrate e uscite. Possiamo avere le nostre finanze sempre sotto controllo.

Ma non siamo gli unici a tenerle sotto controllo, a quanto pare.

Uno degli usi che ne facciamo è il versamento di denaro, che può essere un rimborso, un regalo ricevuto, o anche di soldi messi da parte e alla fine depositati in banca o in Posta per tenerli al sicuro. E proprio su questo gesto apparentemente innocuo si è acceso un faro da parte del Fisco.

Conto corrente: basta versamenti in contanti

Oggi  versare una somma in contanti sul proprio conto corrente può far scattare dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Se non sei in grado di dimostrare con prove certe e documentate da dove arrivano quei soldi, il rischio è che vengano considerati come redditi non dichiarati, quindi tassabili. Anche se si tratta di risparmi, di una donazione o di un prestito ricevuto, la mancanza di documenti può generare sospetti.

Le banche sono obbligate ogni anno a comunicare all’Agenzia delle Entrate tutti i movimenti sui conti correnti. Questo permette al Fisco di verificare se quanto depositato corrisponde a quanto dichiarato. In caso di incongruenze, possono partire controlli anche retroattivi fino a 5 o 7 anni, a seconda dei casi.

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I risparmi (Foto di Alexa da Pixabay) – pianoinclinato.it

Scattano i controlli su tutti i depositi

Come sottolinea ad esempio brocardi.it, ciò che insospettisce di più sono proprio i movimenti in contanti, perché non sono tracciabili. Il Fisco osserva con attenzione versamenti frequenti o di grande importo, bonifici senza una causale chiara, e perfino il fatto di non prelevare mai, che potrebbe far pensare a entrate “parallele” in nero.

Attenzione però: ci sono situazioni in cui i soldi versati non devono essere dichiarati, come donazioni tra parenti entro certe soglie, vincite al gioco, vendite di oggetti usati o risarcimenti. Ma in tutti questi casi serve una prova scritta con data certa: una ricevuta, un atto notarile, uno scontrino o almeno una testimonianza scritta. E ricorda, se arriva un accertamento, sarai tu a dover dimostrare che quei soldi sono leciti, e non sempre è facile farlo dopo tempo.