Rivoluzione scuola, addio ai compiti per casa: o studi a scuola o rimani un asino

Compiti a casa (Foto di ymyphoto da Pixabay) - pianoinclinato.it
Grosse novità per gli studenti italiani: basta compiti a casa, da adesso meglio che seguano bene le lezioni in classe.
Ogni giorno in migliaia di case italiane (e non solo) si ripete lo stesso copione. Dopo ore passate tra banchi, suoni di campanella e interrogazioni, inizia il “secondo turno” di scuola. Solo che stavolta si è a casa, e spesso non è lo studente il più stressato.
Genitori chini sul libro di matematica, mamme che cercano su internet la parafrasi di un canto della Divina Commedia, papà che ricostruiscono in fretta e furia l’apparato digerente con cartoncini e colla. In teoria aiutano, in pratica i compiti dei figli li fanno loro.
Le scene cambiano da famiglia a famiglia, ma il problema è lo stesso: il tempo. I compiti a casa, invece di rafforzare l’autonomia e il metodo di studio, spesso diventano un carico aggiuntivo. Anche per gli adulti. E addio tempo libero.
Ma questo supplizio – perché è questo che diventa dopo ore a spiegare lo stesso concetto che proprio non vuole entrare in testa – finirà. Rivoluzione scuola, finalmente basta compiti a casa.
Rivoluzione scuola: addio compiti a casa
Come fa sapere brocardi.it, proprio in questi giorni è arrivata una notizia destinata a far discutere: il Consiglio dei Ministri ha approvato un pacchetto di misure che cambia il volto della scuola.
Si parla di provvedimenti importanti, alcuni anche severi, come l’arresto obbligatorio in caso di aggressioni a insegnanti, la bocciatura automatica per chi prende 5 in condotta o si rende colpevole di bullismo grave. E poi nuove regole per le attività extracurricolari, con il consenso informato dei genitori da consegnare con largo anticipo. E i compiti? Cambia tutto anche per quelli.
Le novità che cambiano tutto
Tra tutte queste novità, infatti, ce n’è una che riguarda direttamente studenti e famiglie: l’assegnazione dei compiti, appunto. Il Ministero raccomanda agli insegnanti un approccio più equilibrato e organizzato, che tenga conto del benessere psicofisico degli alunni e del tempo libero necessario a crescere, rilassarsi e coltivare interessi personali.
In pratica agli insegnanti viene chiesto di mettersi un po’ nei panni degli studenti e delle famiglie. Di evitare di caricare tutto all’ultimo momento, di non assegnare compiti per il giorno dopo la sera stessa, di parlarne tra colleghi per non far capitare cinque verifiche nella stessa settimana. E magari, di aiutare i ragazzi a usare bene il diario, così da organizzarsi meglio senza ansia. Piccole cose, ma che possono fare una grande differenza. Non proprio la fine dei compiti a casa, ma un’organizzazione migliore.