Follia Iper, olio extravergine di oliva a 3,40€/litro: “prezzo al contrario”, costa meno dell’olio di semi | Supermercati saccheggiati

Olio d'oliva (Foto di Jill Wellington da Pixabay) - pianoinclinato.it
La mega offerta Iper sull’olio extravergine di oliva ha svuotato gli scaffali in pochissimo tempo. Una promozione che ha fatto discutere.
In tempi in cui tutto sembra costare sempre di più, una promozione del genere ha fatto notizia in fretta: olio extravergine di oliva a 3,40 euro al litro: una cifra talmente bassa da sembrare irreale.
Ma non era uno scherzo, né un vecchio volantino del 2002: è successo davvero, sugli scaffali di una nota catena di supermercati. Ovvero Iper – la grande i.
Il risultato come prevedibile è stato lotto finito in pochissimi giorni, clienti stupiti e carrelli pieni. Per molti è sembrata una vera manna dal cielo: risparmiare su un prodotto essenziale, portare a casa una bottiglia in più senza svuotare il portafoglio.
In fondo, l’olio serve a tutti, e con i tempi che corrono, chi non approfitterebbe di un’occasione così? Ma cosa è successo davvero?
Follia Iper: olio extravergine d’oliva a prezzo bassissimo
Un prezzo così basso, dovrebbe far sorgere qualche domanda? Come può l’olio extravergine d’oliva costare quanto una bibita o meno di un flacone di detersivo? Che tipo di olio stiamo davvero comprando a quel prezzo, invita a chiedersi teatronaturale.it. In effetti l’olio extravergine di oliva non è solo un ingrediente da cucina. È un simbolo della cultura gastronomica italiana, una delle nostre eccellenze più riconosciute nel mondo. Trattarlo come un prodotto da svendita rischia di compromettere la sua reputazione e il lavoro di chi, ogni giorno, si occupa della sua qualità, dalla faticosissima raccolta all’imbottigliamento.
Ma come leggiamo sul sito citato, in realtà, quell’olio non era italiano, ma una miscela di oli comunitari, probabilmente provenienti da Spagna e Portogallo. Venduto sotto un marchio sconosciuto come parte di un’operazione promozionale priva di vincoli legali come il sottocosto. Non un inganno, certo, ma un modo per attirare attenzione con una bottiglia che, di fatto, nulla ha a che vedere con l’EVO di qualità.
Un’offerta imperdibile. O no?
Sempre più spesso queste operazioni promozionali si affidano a marchi di fantasia, creati appositamente per durare poco – in questo caso una settimana – e poi sparire. Questo rende quasi impossibile ogni controllo da parte delle autorità. Svendere un olio extravergine a meno di 3,50 euro significa svilirne il valore, trasformandolo da eccellenza artigianale a condimento da discount. La prima forma di comunicazione è il prezzo: se l’olio italiano vale meno di un caffè al bar, che messaggio stiamo dando ai consumatori? E, peggio ancora, agli agricoltori?
Quindi, non tutto ciò che costa poco è un affare. Dietro una bottiglia di olio vero ci sono fatica, stagioni, mani esperte e rispetto per la terra. Con questo non vogliamo certo dire che dobbiamo per forza spendere un capitale o non rifornirci presso i discount, che pure hanno prodotti eccellenti. Ma le eccellenze, quelle vere, si riconoscono soprattutto dal prezzo. E l’olio extravergine d’oliva dovrebbe esserlo.