Moda sostenibile, arriva la maglietta di pannocchia e la scarpa di mela | Devi rovistare negli scarti dell’umido

moda riciclo

Moda e riciclo (fonti pixabay e pexels) - pianoinclinato.it

Anche la moda si fa green e sostenibile: tutti gli scarti dell’umido diventano abiti e scarpe. La nuova frontiera del riciclo.

Il futuro della moda ha un odore diverso dal solito. Non più profumi di designer o di tessuti appena comprati, ma qualcosa di più vicino alla natura, al quotidiano, e soprattutto agli scarti che di solito finiscono nel bidone dell’umido.

Avresti mai pensato di infilarti una t-shirt che una volta era una pannocchia di mais o di calzare scarpe realizzate con la buccia di una mela? Non è fantascienza, è l’ultima frontiera di un settore che sta cambiando pelle, letteralmente.

Non è più tempo di sprechi: la moda ha capito che gli scarti alimentari possono trasformarsi in veri tesori. Se fino a ieri ci preoccupavamo solo di cosa mettere nell’armadio, oggi la domanda è: “Da cosa è fatto quello che indosso?”.

L’idea di vestirsi con rifiuti biologici potrebbe sembrare bizzarra, ma sta rapidamente diventando una delle rivoluzioni più interessanti del nostro tempo. Ed è anche made in Italy, per di più. Almeno in parte.

Moda sostenibile: gli scarti dell’umido diventano vestiti

In Lombardia, come ci fa sapere quifinanza.it,  nasce Vita Life, un tessuto sportivo che viene dal mais – sì, proprio quello delle pannocchie – ma niente paura: niente popcorn nella valigia. Questa maglietta è un mix geniale di mais bio, nylon riciclato e un elastico ecologico che la rende super comoda e amica dell’ambiente.

Più a nord, tra le mele altoatesine di Bolzano, hanno creato AppleSkin: una similpelle green fatta con gli scarti di mela, nylon riciclato dagli oceani e imbottiture nate da bottiglie di plastica riciclata. Perfetta per chi vuole sciare senza sentirsi in colpa con il pianeta.

umido per vestiti
Umido (Foto di M W da Pixabay) – pianoinclinato.it

La nuova frontiera del riciclo

Dalla Sicilia, Catania per la precisione, arriva una seta speciale chiamata Tencel, fatta con la buccia degli agrumi. Dietro c’è una startup tutta al femminile che ha già conquistato grandi marchi come Ferragamo e H&M con la sua moda circolare dal cuore mediterraneo.

Infine, in Toscana si gioca con funghi, fondi di caffè e bucce di banana: rispettivamente pelle vegana morbida come lo scamosciato, filati che tengono lontano gli odori e fibre antibatteriche biodegradabili. Alla fine, chi avrebbe mai detto che gli avanzi di cucina avrebbero dettato legge nel guardaroba? Il futuro della moda è più green, più smart e decisamente più saporito. Preparati a vestirti con stile e anche un pizzico di sostenibilità da gustare!