Ma quale CRAL, da ora l’azienda ti paga tutto il vitto e l’alloggio in Sardegna | Il nuovo obbligo è tassativo, sono tenuti a farlo per legge

Vacanze già pagate (pexels) - pianoinclinato.it

Vacanze già pagate (pexels) - pianoinclinato.it

Immaginate di svegliarvi e sapere che la vostra prossima vacanza da sogno è già pagata.

E se questa non fosse solo una fantasia, ma una concreta realtà offerta dalla vostra stessa azienda?

Per molti, il sogno di una pausa estiva senza pensieri economici è sempre stato legato a lotterie o a complessi sistemi di benefit.

Ma cosa succederebbe se la legge stessa spingesse le imprese a investire nel vostro benessere, inclusa la possibilità di viaggi e alloggi?

Preparatevi a scoprire un nuovo orizzonte nel mondo del lavoro, dove il welfare aziendale non è più un lusso, ma un tassativo impegno.

L’azienda ti paga le vacanze

Potrebbe sembrare un sogno, eppure è tutto vero: la nuova iniziativa punta a migliorare l’esperienza del lavoratore dipendente. Tutto questo è da annoverare alla crescente attenzione nei confronti del welfare aziendale, un insieme di iniziative pensate per migliorare il benessere del lavoratore e, nel contempo, valorizzare il suo ruolo all’interno dell’azienda. Sempre più imprese scelgono di premiare i propri dipendenti con benefici specifici. Tra questi, sicuramente interessante è il discorso dei flexible benefits: dei vantaggi che permettono ai lavoratori di godersi le vacanze estive senza dover spendere un euro. Incredibile, ma vero. Il dipendente potrà scegliere la meta dei propri sogni, senza dover pagare una fortuna.

Tra le diverse iniziative nate nel mondo del lavoro per offrire un opportuno sostegno ai dipendenti, un ruolo importante è ricoperto dai flexible benefits. Si tratta di veri e propri compensi in natura, retribuzioni che hanno un valore, ma non monetario. Vengono disposti dal datore di lavoro ai propri dipendenti sotto forma di beni o servizi. Ogni lavoratore potrà scegliere, in totale autonomia, il servizio che più si adatta alle proprie esigenze. Una sorta di “carrello della spesa” a cui il dipendente può attingere in qualsiasi momento. Tuttavia, è importante notare che i flexible benefits non sono disciplinati dal contratto individuale: è l’azienda a scegliere se disporre, o meno, di tale servizio per i propri dipendenti. Tra i più comuni, ritroviamo: asili nido, borse di studio, assicurazioni sanitarie, abbonamenti al trasporto pubblico e sconti e promozioni per viaggi personali.

Vacanze pagate (pexels) - pianoinclinato.it
Vacanze pagate (pexels) – pianoinclinato.it

Welfare aziendale: su quali regole si basa?

Alla base del welfare aziendale vi sono precise normative che incentivano le aziende a offrire ai propri dipendenti beni o servizi non monetari, proprio come i flexible benefits di cui abbiamo parlato in precedenza. Secondo la Legge di Stabilità 2016 (art.1 comma 182-190), vi sono importanti agevolazioni fiscali per le imprese che decidono di investire nel benessere dei propri dipendenti.

Alcuni benefit, come viaggi, asili nido o trasporti, sono inoltre esenti da tasse e contributi. Insomma, un vero e proprio vantaggio sia per i dipendenti che per i vertici dell’azienda. Tutto con un unico scopo: permettere al lavoratore un clima sereno in azienda e, al contempo, dare un’importante spinta alla produttività.