Navigatori GPS illegali, Municipale sguinzagliata in tutta Italia: smontalo subito | Ti trattano come un delinquente

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GPS auto (Foto di Simon da Pixabay) - pianoinclinato.it

Diventano illegali i navigatori GPS. Tra poco non potranno più essere usati, e si torna a chiedere indicazioni ai passanti. 

Ci sono oggetti che usiamo ogni giorno, sicuri di non fare nulla di male. Strumenti che ci accompagnano ovunque, che ci semplificano la vita. Non è a questo che dovrebbe servire la tecnologia?

Poi, un bel giorno, ti dicono che quel piccolo schermo sul cruscotto potrebbe trasformarti in un sospettato, o peggio: in un complice. E tutto cambia.

Non stiamo parlando di armi o droga, né di dispositivi vietati dalla legge. Parliamo di qualcosa che milioni di persone consultano ogni giorno: il navigatore. Quello che ti dice dove girare, che ti avverte del traffico, e che fino a ieri sembrava tuo amico. Oggi, però, qualcuno lo guarda con occhi molto diversi.

Oggi, chi lo usa con troppa disinvoltura rischia di finire nel mirino delle autorità. Il motivo? Secondo le autorità, metterebbe a rischio la sicurezza pubblica. La situazione sta diventando così seria che si parla addirittura di divieti, multe, e procedimenti legali. Vediamoci chiaro.

Navigatori GPS illegali: non si possono più usare

La polemica è esplosa in uno dei Paesi europei più severi in materia di sicurezza stradale. Qui, il Governo sta valutando una proposta di legge per vietare la condivisione in tempo reale della posizione esatta dei controlli stradali. Non solo sulle app di navigazione, ma anche nei gruppi su WhatsApp o Telegram.

Il bersaglio principale è un’app amatissima da automobilisti di tutto il mondo, celebre per la sua precisione e per la collaborazione tra utenti. Ma secondo le autorità, proprio quella funzione – il cuore dell’app – potrebbe trasformarsi in uno strumento per criminali, pirati della strada, e trasgressori.

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Navigatore GPS (Foto di Jiří Groh da Pixabay) – pianoinclinato.it

Il motivo dietro il divieto

Come riporta anche cope.es, le autorità spagnole, tramite la Direzione generale del traffico (DGT), fa sapere:  “Non stiamo parlando solo di automobilisti che vogliono evitare una multa per eccesso di velocità. Stiamo parlando di persone che potrebbero commettere reati più gravi: guidare sotto l’effetto di alcol o droghe , trasportare merci illegali o addirittura essere ricercate dalla polizia”.

Per questo motivo si sta valutando una legge che vieterebbe la condivisione esatta dei posti di blocco su app e social, obbligando questi strumenti a limitarsi a segnalare solo “zone di controllo” generiche, senza indicazioni precise. Un po’ come succede già in Francia dal 2012. E chissà che non arrivi anche da noi in Italia. In fondo, a ben guardare, non sarebbe un male.